Il mio nome, quello vero non quello che mi sono scelta per stare qua, ha un’acca. È un nome lungo, non lunghissimo ma lungo, son sette lettere, e in tanti lo accorciano. È una cosa comune accorciare i nomi, mi sa che venga spontanea. Quasi tutti quando lo scrivono da corto ci mettono dentro lettere che non sono del nostro alfabeto, quando lo vedo così non mi piace, mi sembra un altro nome. Io quando l’accorcio, le poche volte che lo faccio, lo scrivo con lettere tutte del nostro alfabeto.
Una mia amica invece, una che non vedo da molto tempo, due anni e quattro mesi a voler fare i conti, ma che son sicura che quando la rivedrò sarà come se ci fossimo viste la sera prima, lei quando l’accorcia lo accorcia con faccio io ma facendo saltare l’acca. A me così, come fa lei, il mio nome piace anche da corto, piace così tanto che quando mi sono fatta una casella di posta l’ho fatta con quel nome. E io son contenta che alla fine di agosto ci rivediamo ma soprattutto son contenta della nostra amicizia, che resiste tranquillamente all’oceano che ci separa (solo fisicamente).
4 commenti:
Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W. Emerson
Buonanotte Latte
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ma grazie Velvet ;-D
non la conoscevo, molto bella
buona giornata
(per me è stata una buona notte, forse anche grazie ai tuoi auguri)
Io ho sempre pensato che se un giorno c'avessi dei figli, eviterei di darci nomi tipo "Chiara". Ché se mi tornasse a casa con un Kiara stampato sul diario mi verrebbe un coccolone, mi sa.
@Sere: Kiara è brutterello assai, se la gioca con Miky, non so se riesce a batterlo, una nobile gara direi ;-D
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