giovedì 30 luglio 2015

2 - ubriacatura


Ieri mi sono ubriacata di colori, forme, suoni. Per quasi sei ore ho camminato all’interno dell’Arsenale, mi sono fermata a guardare, cercare di capire, ammirare. A volte invece sono andata avanti dritta dando solo una rapida occhiata. E alla fine, quando sono tornata a casa e mi sono distesa sul divano a far riposare le gambe, la sensazione era proprio quella di una sbronza così mi son detta Completiamo l’opera, mi sono alzata e ho stappato una bottiglia di bianco.
 
(José Emilio Burucùa)

martedì 28 luglio 2015

1 - giallo

Ieri pomeriggio sono arrivata qui e come mi capita ogni volta, appena arrivata, appena sono fuori della stazione, appena esco e la saluto, proprio glielo dico Ciao Venezia, a bassa voce, che lo so che c’è sempre tanta gente e nessuno mi sente ma un amico non lo saluti urlando, appena arrivata io mi sento già meglio. E oggi niente mostre, musei o chiese, solo camminare, solo riprendere il contatto. Sono uscita con la mia macchinetta fotografica e mentre andavo verso piazza San Marco mi è venuto in mente che avevo letto, sempre che mi ricordi bene, che Fontana il fotografo, non mi ricordo che nome ha, Franco mi sembra, tra gli esercizi che dava quando faceva i corsi c’era quello di dire un colore e mandare in giro la gente per obbligare/abituare a guardare i colori. Così mi son detta Giallo. All’inizio non vedevo niente di giallo poi ho iniziato a vederlo e ce ne è di giallo, ma tanto. E queste son le tre che più mi piacciono. Si può far molto meglio, lo so, ma una secondo me non è venuta male ed è arrivata per caso perché sua sorella ha il riflesso nitido, poi è passato un barcone, e l’ho vista.