mercoledì 4 aprile 2012

con le pietre

Ci son delle giornate che sarei capace di parlar con le pietre. Sento proprio il bisogno di parlare e non so contenerlo. Proprio non ce la faccio a parlare solo nella mia testa. Ho un inspiegabile bisogno di sentire e di dire, di dialogare con i miei simili.
Oggi sono riuscita a parlare
- di amarilli con il barista che mi prepara il caffè alla mattina, i suoi sono molto più avanti dei miei
- del leggere quando si è in coda con la cassiera della banca, che era curiosa si vedere che libro avevo in mano
- di oche (intese come pennuti) con la signora cilena che ho incontrato sul ponte che c’è vicino all’ospedale e che si era fermata anche lei a guardarle, una persona simpaticissima che si è messa a raccontarmi del festival della canzone che c’è nella sua città, Viña del Mar.
- dell’importanza di sorridere ogni tanto con la fruttivendola, poi lei mi ha raccontato che prima faceva la parrucchiera e che ha iniziato a lavorare a undici anni perché in casa erano in tanti
- della cattiva educazione di molti medici (leggere tranquillamente del fatto che molti medici sono conviti di essere degli dei nati uomini per non si sa che strano sbaglio) con una collega.
Ci sarà stato qualcosa nell’aria, oggi eravamo in tanti ad aver voglia di parlare. O forse li ho incontrati tutti io. Va tu a sapere.

3 commenti:

Sere ha detto...

A me di solito mi parla la vicina di casa che mi sta antipatica e mi dice sempre cose che riguardano a) il suo stomaco; b) la sua attività intestinale; c) entrambe. E io questa non so nemmeno come si chiama. Non è una cosa bella.

latteaigomiti ha detto...

@Sere: ma la vicina quella dei vicini mostri? vabbé quella non vale :D
ma a te non capita mai di alzarti e accorgerti di aver proprio voglia di parlare con chiunque incontri? (secondo me io non son mica normale, devo farmene una ragione, prima o poi)

Sere ha detto...

No no, per fortuna non è la camalla. Questa è la mamma dei vicini nuovi. Che pure loro son degli animaletti buffi, eh. Io la maggior parte delle volte mi succede che mi sveglio e non parlerei con nessuno. Ma proprio nessuno. Di solito è in quei giorni che la incontro per le scale. Ohibò.