mercoledì 18 aprile 2012

Fragole e Guaranì

Ieri sera tornando a casa mi sono fermata dal fruttivendolo che c’è qua sotto. Son gentili e poi stanno aperti fino alle otto e anche alla domenica mattina. Per una come me che fa quasi sempre tardi e che si accorge all’ultimo secondo di essere senza frutta è una cosa molto utile. E poi hanno della roba buona e che non ti marcisce nel frigorifero alla velocità della luce. Oggi mi sono portata al lavoro il mio cestino (mezzo chilo) di fragole e devo dire che alle sei aver ancora qualcosa da mangiare mi ha fatto veramente prù, prù all’anima oltre che allo stomaco. Son piaciute anche a HH, anche lui era ancora lì, poi lui è andato e io sono rimasta a mangiare fragole mentre provavo a capire che cosa mi era venuto e se c’era qualcosa che andava rifatto per sicurezza ché domani devo mandar via i risultati e mi arrivano altri campioni, son stretta con i tempi. Ma tornando a ieri, ieri quando sono entrata la fruttivendola era al telefonino e mi ha detto: si serva pure. Ormai mi conosce e mi lascia tocchignare in giro anche se in negozio c’è il cartello con su scritto: non toccare la merce. E così mi son scelta le fragole e ho preso anche delle nespole. E lei continuava a parlare e parlava una lingua che aveva un suono bellissimo. Non capivo che lingua era. Poi ha messo giù, ha pesato, ha fatto il conto, ho pagato, mi ha dato il resto, il resto non mi tornava e glielo detto, Ha ragione, mi ha risposto, le devo ancora cinquanta centesimi. E poi le ho tenuto compagnia mentre metteva nella stanza frigo della roba, che doveva chiudere, e abbiamo parlato un po’ (che strano) e le ho chiesto che lingua era e lei mi detto Guaranì, la mia lingua.

E ora sono andata a guardare dove si parla Guaranì, ché che era una lingua del Sud America l’avevo capito ascoltandola ma dove si parlasse io mica lo sapevo.

E anche adesso c’è qualcuno che sta parlando una lingua bella e che non capisco, molto differente da quella ascoltata ieri. Ho la finestra aperta e sento delle rane che chiacchierano. Non fossi stanca, scenderei.

2 commenti:

Randa ha detto...

Anche io quando ho qualcosa da mangiare alle cinque (in genere una mela fuji) sento quel prù, prù all'anima e allo stomaco, che non so cos'è, ma un po' me l'immagino.

latteaigomiti ha detto...

@Randa: :-D
il prù, sempre che abbia capito giusto e non lo stia usando in maniera sbagliata da anni, è una specie di piacere ma grande. Qua lo usano molto, poi, se ti sposti un po' per la Liguria, senti anche la sua variazione: prò. Ma prò mi piace meno di prù.