mercoledì 27 febbraio 2013

lei e nessun'altra


Sebbene tu abbia fatto abbastanza carriera nel mondo senza una «lei e nessun’altra», sebbene tu sappia concludere buoni affari senza una «lei e nessun’altra», sebbene tu sia un uomo di volontà, energia e carattere senza una «lei e nessun’altra», sebbene tu abbia acquistato esperienza e buona conoscenza degli uomini senza una «lei e nessun’altra», sebbene tu sia brillante e coraggioso senza una «lei e nessun’altra», sebben tu osi schierarti decisamente da una delle parti  e non ami tentennare tra due opinioni senza …
Tuttavia, farai più strada nel mondo, sarai più sicuro di te stesso, avrai più volontà, energia e carattere, acquisterai maggiore esperienza e una profonda conoscenza degli uomini, sarai più brillante e coraggioso, saprai difendere più decisamente le tue idee, avrai minor tendenza all’indecisione … quando troverai qualcuno che possa diventare «lei e nessun’altra». In breve, sarai maggiormente te stesso con un’onestamente intesa e profondamente sentita «lei e nessun’altra» che non senza.

Lettere a Theo – Vincent Van Gogh – trad. Marisa Donvito e Beatrice Casavecchia – pag. 98

martedì 26 febbraio 2013

un grande dono


Ma cosa avrei potuto scrivere? Forse quello che ti ho detto una volta: secondo me, svelare a una persona qualcosa che non sa di se stessa è un grande dono d’amore. Forse il più grande.
Che tu sia per me il coltello – David Grossman – trad. Alessandra Shomroni – pag. 240

lunedì 25 febbraio 2013

sarebbe anche ora


Cosa ne dici di imparare a non arrabbiarti sempre per le stesse cose?
Casa ne dici di imparare a dire di no quando gli impegni son troppi?
Cosa ne dici di imparare a star lontana dalle persone che feriscono volendo ferire, o che feriscono senza volerlo fare, ma che comunque feriscono?
Cosa ne dici di imparare a trovare del tempo (anche poco ma tutti i giorni) per fare quello che vuoi senza star lì a pensare anche in quei momenti a quello che dovresti fare?
Cosa ne dici di imparare a rispondere (gentilmente) invece di farti venire la colite o passare il sabato mattina a letto al buio lottando con il mal di testa?
Cosa ne dici di iniziare a crescere?

Cosa ne dici di imparare a non dimenticarti mai di  goderti quello che di bello ti capita?

Dico Sarebbe anche ora.

domenica 24 febbraio 2013

un giorno libero


Ieri ho deciso una cosa e adesso mi domando Chissà se ci riesco. Provare ho deciso di provare. Si vedrà. Ieri ho deciso che, dal momento che in questo periodo ho tante cose da fare che per me, per come sono fatta io, sono pure troppe, farò finta che la settimana abbia solo sei giorni. Sembra un controsenso ma ha il suo perché.

sabato 23 febbraio 2013

leggiadro

«Dovresti rendere il mondo leggiadro, Asher. Fallo tenero e leggiadro. È piacevole vivere in un mondo leggiadro».


«Papà, non mi piace sentirmi così».
Mio padre mi appoggiò delicatamente la mano sulla guancia.
«Papà, non è un mondo leggiadro».
«Me ne sono accorto», disse mio padre con dolcezza.


«Arriverai ai cento», dissi.
«Credi? Io non credo che ne valga la pena. Il mondo non è un luogo piacevole».
No, pensai. No, non è un mondo leggiadro.

Il mio nome è Asher Lev – Chaim Potok – trad. Donatella Saroli – pagg. 23, 33, 296.

domenica 17 febbraio 2013

qualche volta


… ma ho sperimentato poi che le persone timide sono, qualche volta, ardite in maniera insolita.

Alla corte di mio padre – Isaac B. Singer – trad. Rosanna Pelà – pag.234

mercoledì 13 febbraio 2013

Sii semplice nel tuo ragionamento


Mio padre, autore di libri di religione, era a suo modo un «letterato». Poiché io ero curioso di quel che scriveva, papà mi confidava le sue opinioni. Fra i commenti, c’erano quelli che preferiva e quelli che considerava incomprensibili. Presumendo che anch’io, da grande, avrei scritto libri di religione, mi dava i seguenti consigli: «Sii semplice nel tuo ragionamento ed evita i sofismi. Nessuno dei grandi studiosi ha mai distorto il testo. Essi, è vero, hanno scavato in profondità, ma non hanno mai fatto di una mosca un elefante».

Alla corte di mio padre – Isaac B. Singer – trad. Rosanna Pelà – pag.133

aggiornamento


Oggi è un altro giorno
(occhiello: Rosella ha ragione, a volte)

forse, in quanto occhiello, andrebbe messo sopra

martedì 12 febbraio 2013

chiamo Rossella


Oggi voglia di essere altrove
di avere un altro carattere
di sentire differente.

Oggi voglia di imparare a fregarmene
delle cose poco importanti
delle cose stupide che mi fanno stare male.

Oggi voglia di prender su e andarmene.

Però oggi niente forza
solo mal di testa e anche la luce dello schermo mi dà fastidio.

E adesso chiamo Rossella
mi prendo una pasticca,
chiudo tutto e ci dormo sopra.

 Domani è un altro giorno.

domenica 10 febbraio 2013

quasi due anni


Ieri sono andata a tagliarmi i capelli, sono andata in un posto dove non ero mai stata e che mi ha consigliato un’amica. Mi ci son trovata benissimo. È un posto dove non vieni assalita da domande, nessuno ti spinge con insistenza a far conversazione, nessuno cerca di farti fare anche cose che non hai nessuna intenzione di fare (sia cose che hanno a che fare con i capelli tipo nascondere i capelli bianchi, sia cose che con i capelli non c’entrano niente tipo le unghie). È successo che la mattina sono uscita per comprare delle cose, cose che mi servivano e cose che non è che proprio mi servissero ma quasi, son passata da lì, sono entrata e c’era posto per un taglio dopo mezz’ora. Ho lasciato il mio cognome, sono andata a prendere un caffè, a fumarmi una sigaretta e quando son tornata, tempo di togliermi il cappotto ed era già il mio turno. Dopo trequarti d’ora ero già uscita. Bellissimo. Oggi, mentre facevo colazione, pensavo che ad aprile sarebbero stati due anni interi di non frequentazione di posti dove si tagliano capelli, fossero tutti come me, pensavo subito dopo, le parrucchiere e i parrucchieri dovrebbero cambiar lavoro.

venerdì 8 febbraio 2013

una domanda


L’espressione paella vegana è un controsenso o un ossimoro?

(Questa domanda è venuta fuori dopo una considerazione Siam sempre più simili. Questa considerazione è venuta fuori dopo una risposta Mah, ho mangiato tanto oggi, ci siamo fatti portare il pranzo in istituto e ho preso una paella vegana. Ceno con uno yogurt. Questa risposta è nata da una domanda Li mangi volentieri due spaghetti per cena? E per capire la considerazione, dalla quale è nata la domanda, bisogna andare ancora più indietro e sapere che a pranzo sono andata a mangiare fuori, niente gavetto davanti al computer oggi. Io e la mia socia d’avventura abbiamo deciso che questa settimana ci meritavamo uno stacco vero, così ieri ci siamo messe d’accordo e oggi siamo andate al bar che c’è dietro l’ospedale dove fanno anche primi e secondi. Ho preso salsiccia e patate al forno, acqua e caffè.)

a occhio


Oggi ho fatto altre due cose della mia lista mentale delle cose da fare.
Una delle due era andare dall’oculista. Sono andata perché spesso mi fa fastidio l’occhio destro. Adesso ho un foglietto con scritto Per Vicino e poi, sotto, 1 da una parte e 0.5 dall’altra. E il mio occhio destro sta bene mentre il sinistro ha un inizio di cataratta. A quarantotto anni. Ignorante sono ignorante ma, a occhio, mi sembra un po’ presto.

mercoledì 6 febbraio 2013

olfatto


Questa mattina stavo lavorando e sentivo profumo di funghi, solo che non c’erano funghi in laboratorio e io avevo delle provette di sangue sul banco. Non mi era mai successo una cosa simile. A me succede spesso di sentire gli odori in maniera stana ma di sentire profumo di funghi con delle provette di sangue sul banco no. Non mi era mai successo. Mai fino ad oggi. Si dice Non ci vedo più dalla fame, io invece dovrei dire Mi si è incasinato l’olfatto dalla fame. Perché di solito queste cose mi capitano quando ho fame. Se ho fame e sto sciogliendo il terreno per far crescere i batteri posso sentire due odori, odore di cioccolato o odore di salame*. Lo so che son differenti, lo sento più di saperlo, ma è così, a secondo della giornata sento o odore di cioccolato o odore di salame. Facendo una statistica mi sa che sia più probabile odore di salame. Di solito quella è una cosa che faccio quando è quasi ora di mangiare, ci sta. Insomma, ci sta, diciamo che è più comprensibile. Ma quando questa mattina ho sentito odore di funghi eran le nove passate da poco, difficile da spiegare con la fame. È tutta la giornata che questa cosa che mi è successa mi torna in mente. E mi è venuto in mente anche un’altra cosa che mi aveva stupito molto e che non mi ricordo più dove l’avevo vista, era un programma televisivo però, una cosa che mi aveva proprio stupito molto. In quella trasmissione facevano questo esperimento: tappavano ermeticamente il naso a delle persone, le bendavano poi facevano mandare loro delle cose e chiedevano che cosa stessero mangiando. Lo sappiamo tutti che con il raffreddore si sentono poco i gusti ma vedere persone che mangiavano delle cipolle e dicevano che stavano mangiando delle mele mi aveva fatto un certo effetto. Mi sa che i sensi siano tutti collegati e che quello che noi dividiamo tanto per rendere le cose più semplici sia invece un bellissimo intreccio. E  io ora mi chiedo Cosa si è intrecciato in me per farmi sentire odore di funghi con delle provette di sangue sul banco, proprio sotto il naso?

(*in realtà per chi non ha mai sciolto LB agar quel terreno sa di dado)

lunedì 4 febbraio 2013

un pensiero


Oggi aprendo la porta di casa pensavo È tanto che non mi chiudo fuori casa.

domenica 3 febbraio 2013

in mancanza d'istruzioni


Io questa mattina parlavo con i miei gerani, raccontavo loro che a me succede di pensare che a volte ci vorrebbero delle istruzioni.  Dicevo Fai una cosa e sbagli, allora poi pensi che se ricapiterà una situazione simile la prossima volta quella cosa non la farai. Poi però succede che non la fai e ti sembra proprio di aver sbagliato di nuovo. Allora forse le due cose non erano simili. Perché se no come si deve fare? Loro ascoltavano ma non son sicura che capissero. Gentili son gentili, ascoltare ascoltavano, senza esempi però, poverini, non capivano. E mentre raccontavo loro questi miei ragionamenti di metà mattino mi sono accorta che loro stanno già facendo le foglioline nuove allora ho pensato che ieri era il due febbraio e ho detto loro Col dì de'a Candeòra / de l'inverno semo fora; / ma se piove o tira vento, / de l'inverno semo drento. Ieri  mattina un po’ ha piovuto, vento, eh c’è sempre vento qua, un po’ più o un po’ meno, ma il vento difficile che manchi. Ecco, dicevo, adesso voi sentite caldo e vi vien voglia di far foglioline nuove ma va tu a sapere se l’inverno è finito o no. Forse è così che bisogna fare, far quello che si sente senza tanti ragionamenti perché non c’è possibilità di sapere come andranno le cose. Te puoi fare e sbagliare, puoi non fare e sbagliare ma può anche essere che decidi di fare e fai bene, decidi di non fare e fai bene. Va tu a sapere. In mancanza d’istruzioni forse ci si deve affidare al sentimento.

sabato 2 febbraio 2013

così Venezia per me


Almeno nella giovinezza un uomo nato in questa città trascorre tanto tempo camminando quanto un buon beduino. /…/ È solo perché camminare sotto questo cielo /…/ è di per sé un buon prolungamento della vita e una scuola che migliora la vista e la mente. /…/ c’è qualcosa che infonde alle suole una voglia quasi sensuale di camminare. Dal mare soffia un vento di tramontana, odoroso di alghe, che qui ha guarito  molti cuori soprassaturi di menzogne, disperazione e impotenza. /…/
Questa è la città dove in qualche modo è più facile sopportare la solitudine che in qualsiasi altro posto: perché la città stessa è sola. Una strana consolazione viene dall’idea che queste pietre non hanno nulla a che vedere col presente, e ancora meno con il futuro.

Fuga da Bisanzio – Iosif Brodskij – tr. di Gilberto Forti - pag.65

venerdì 1 febbraio 2013

ma guarda


Ero qua che mangiavo, pansoti con la salsa di noci, buono, proprio un piacere pranzare così. Dal momento che mangio davanti al computer mi son controllata la casella di posta, quella mia, quella che non ha mai mail di lavoro. Ma guarda, ho detto leggendo una mail.