martedì 31 maggio 2011

sui contagi

‘Sta sera sull’autobus una ragazza mi ha chiesto che libro stavo leggevo. Le ho risposto e le ho mostrato il libro. Era una ragazza molto bella, aveva un accento veneto leggero e un trolley pesante. Avrà avuto poco più di vent’anni. Appena ha avuto il libro in mano ha esclamato: lo sapevo che era un Dalla Venezia. Era la copertina che aveva attirato la sua attenzione, voleva sapere chi era l’autore che aveva scelto un’opera di David Della Venezia per la copertina del suo libro. Era contentissima di vedere quell’immagine, le sorridevano gli occhi, si vedeva proprio la sua felicità. Quando siamo arrivate a Brignole siamo scese tutte e due e ci siamo augurate buona serata.
Io lo so che non mi è successo niente di strano, ma a me a ripensare a quegli occhi felici che si guardavano la copertina vien su della felicità, come se mi avesse in qualche modo contagiata. Sarà anche solo una piccola felicità riflessa ma sempre felicità è.

lunedì 30 maggio 2011

avviso di giacenza

Giovedì ho trovato nella cassetta delle lettere un avviso delle poste italiane. Avviso di giacenza c’è scritto in grande. E poi più piccolo c’è scritto che potevo ritirarlo dalle 10.30 di venerdì. Solo che venerdì non potevo, sabato c’era da pulire casa e preparare la cena che venivano i genitori e la sorella di Daniele da noi, oggi va tu a trovare un buco di tempo per passare in posta e così è ancora lì che giace. A me un po’ dispiace che sia lì a giacere, speriamo stia comodo. Speriamo sia in buona compagnia, magari conosce qualcuno e sta più felice lì che a casa. Va tu a sapere che cosa passa per la testa di un libro, già difficile con gli umani figuriamoci se si può capire un libro. Chissà perché non me l’hanno lasciato sopra la cassetta delle lettere. Le poche volte che ho ordinato libri li ho sempre trovati lì. Ora che ci penso mi era già successo una volta, ma era una rivista non un libro. A me non piace ordinare libri su internet, anche se sono sicura di leggerli, anche se non c’è bisogno della pagina a caso, a me piace prenderli in mano, e mi piace molto anche avere una scusa per entrare in libreria. Però a volte non si può fare diversamente. Si può provare ma se in tre posti diversi ti dicono che non riescono a procurartelo, poi ci si rassegna e ci si attacca a internet.

sabato 28 maggio 2011

piantar giù




Le piante grasse sono tutte sul tavolo del terrazzo e in casa ci sono posti nuovi da usare per piantar giù una dormita.

venerdì 27 maggio 2011

sono uscita contenta

Di solito si alternano e non si sa chi è di turno. C’è il capo, in realtà è una capa, la conosco da tanti anni e se lei non c’è io sono contenta. Tre anni fa abbiamo litigato, mica è bello litigare con un medico che poi o cambi medico o le volte dopo devi anche far finta che non sia successo nulla, aspettare delle scuse? hai voglia di aspettare, faccio prima a diventare nonna, e io non ho figli. C’è un’altra dottoressa, che conosco da meno tempo, ma che già lavorava con la capa quando sono diventata una loro paziente (e mettendo tutto insieme, per me, è la migliore) e poi, da poco, c’è il dottorino (il diminutivo è solo per l’età). Chissà chi ci sarà oggi in ambulatorio, mi chiedevo ‘sta mattina. Poi mi è venuto in mente che mi avevano detto che la dottoressa, la preferita del trio, aveva vinto un concorso, era entrata in ruolo in un altro ospedale. Lei non poteva esserci. Oggi ho conosciuto il nuovo del trio. Speriamo che lavorando là non lo rovinino. È un medico umano. Uno che fa cose incredibili. Cose incredibili come chiedere: la signora Latte ai Gomiti è già arrivata? e poi mentre io mi alzavo venirmi incontro per dire che gli dispiaceva ma era in ritardo con le visite e adesso visitava un altro ma poi mi chiamava. Cose incredibili come salutare, presentarsi, dare la mano. Cose incredibili come leggersi la cartella, attentamente perché non mi aveva mai vista, e fare domande, e ascoltare le risposte, proprio ascoltare, guardandomi, non ascoltare facendo dell’altro, trascrivendo i risultati delle ultime analisi per esempio, no no guardandomi, e attento anche. Anche la visita è stata di quelle che poi esci contenta, che ti sembra di aver fatto qualcosa che abbia del sentimento e non di essere andata lì solamente per consegnare le analisi e prendere i foglietti del giro dopo. Proprio una visita che è una visita. E sembrava che gli interessasse realmente come sto, nell’insieme. E gli interessasse sapere se, per me, andava bene lasciare il controllo a dieci mesi perché secondo lui l’avevano spostato a dieci mesi troppo presto e tornare a farli più vicini non si poteva, sembrava una punizione, ma più di dieci mesi gli sembrava troppo in là. Sono uscita contenta. Lunedì vado a fare le prenotazioni che ‘sta mattina c’era una coda lunghissima e se la facevo non arrivavo più al lavoro. Il controllo dei nei appena si può, dal momento che ‘sta volta non l’avevano messo e uno all'anno è meglio, il resto a marzo.

giovedì 26 maggio 2011

GNU4et


Quest’oggi me ne sono andata via dal lavoro presto. E insomma, presto tanto per dire, erano quasi nove ora che ero là dentro, comunque per riuscire a finire quello che volevo fare sarei dovuta rimanere ancora ma, con un colpo di reni inaspettato, ho chiuso baracca e burattini e me ne sono andata alla Feltrinelli a sentire la presentazione dell’ultimo CD degli Gnu Quartet. Molto contenta della mia scelta. Non paga invece che lavorare dopo cena e recuperare (e qua il mio essere lombarda si vedo proprio ben bene) ‘sta sera me lo sono ascoltato due volte. Molto contenta della mia decisione. E ora, se a qualcuno vien voglia di provare a sentirli metto anche due link per rendere la cosa facile, senza star lì a cercarli, Una Giornata Uggiosa e Carta o Contanti? (che a me piace molto)
Buon ascolto (se volete)

mercoledì 25 maggio 2011

un appello

È arrivato il caldo e viaggiare in autobus diventa più difficile. La sera uno lo può anche capire, io lo posso anche capire, magari è dalla mattina che si è in giro, magari sono stati tutto il giorno al mare, han sudato. Eh, succede. È poco piacevole, si abbassa il finestrino e ce ne si fa una ragione. Ma la mattina? Come è possibile alle otto e mezza della mattina? Da quanto ti sei alzato? Un’ora? Due al massimo. Ecco, dopo due ore, due ore a voler star larghi, è impossibile. Dai ammettilo, ti sei alzato e bello caldo di letto ti sei vestito, con ancora il segno del cuscino sulla guancia ti sei catapultato fuori casa. A me ‘sta mattina, sarà che ero un po’ nervosa di mio, senza motivo, mi sarò alzata mettendo giù il piede sbagliato, pensavo, ma a me 'sta mattina veniva voglia di fare un appello alle mamme. L’appello diceva: Per favore insegnate ai vostri figli a lavarsi, tutti i giorni. Non una cosa tanto difficile, a volte ci vuol pazienza ma poi chi incontrerà i vostri figli vi sarà molto grato.

martedì 24 maggio 2011

ai dodici oli essenziali


‘Sta mattina stavo estraendo del DNA da due campioni quando la mia amica C. si è avvicinata al bancone con aria furbetta (quella che tanto mi piace e che spesso le fanno andar via) e mi ha detto: se ti parlo ti distraggo? No, le ho risposto, sto aspettando che finisca l’incubazione. E lei mi ha detto: mostrami i polsi. E poi, velocissima, ci ha passato un roller e ho sentito un odore forte, un odore che ricordava quello della canfora. Non contenta l’ha rollato anche sulle mie tempie e sul collo, dove passano le carotidi. E rideva, ah se sa la rideva a vedere la mia faccia piena zeppa di punti di domanda. Poi mi ha spiegato. È un roller ai 12 oli essenziali (io ribadisco ma là dentro c’è della canfora) che dovrebbe aiutare a rilassarsi. Si chiama SOS stress. Poi me lo ha lasciato sulla scrivania, così potevo rinfrescare l’effetto il pomeriggio, quando mi mettevo a rileggere gli articoli che dovrei sapere benissimo ma che, conoscendomi, è il caso rilegga per benino prima di andarmene in giro per il mondo a fare delle figure poco piacevoli.
Non so, ma a me sembra che funzioni. Immersa in quell’odore ci si concentra su quello, su quella puzza, e a tutto quello che devi fare, fonte di stress, ci si pensa molto meno. Lo stress lo abbassa, la fonte di stress resta. Mi sembra già qualcosa, non si possono pretendere dei miracoli da un roller.

a modo mio

Leggere per lei è sempre stato un modo per fuggire dal mondo, o meglio per esserci a modo suo.

Si parla troppo di silenzio Aldo Nove pag. 54

lunedì 23 maggio 2011

signora, che cosa leggi?

Questa sera alla fermata dell’autobus c’erano anche una nonna e suo nipote. Il nipote, che a occhiometro aveva quattro-cinque anni, si chiama Eduardo. Molto simpatico. Ci siamo messi a parlare e anche un po’ a giocare insieme. È stato lui a iniziare chiedendomi che cosa leggevo. Poi mi ha mostrato il santino che gli aveva regalato il frate dell’ospedale e da lì bon, siamo andati avanti. Io gli ho chiesto se il frate aveva i sandali e a lui veniva da ridere, mi ha risposto che non gli aveva guardato i piedi, poi gli ho domandato se aveva la barba e lui ridendo mi ha risposto che non se lo ricordava perché saranno già passati dieci minuti. E così io mi sono distratta e anche sua nonna si è distratta (secondo me mi stava controllando, mi sa che non le ispiravo molta fiducia), abbiamo fatto passare l’autobus senza fermarlo e poi ne abbiamo preso uno che fa un giro più lungo ma era sempre meglio che aspettare quello dopo. Edoardo ha un sorriso bellissimo di quelli che partono dagli occhi e solo dopo arrivano alla bocca. A me esser chiamata signora e poi sentire il tu piaceva molto. “Signora, come ti chiami?” “Signora, facciamo il gioco che faccio con il mio papà?” poi me lo ha più o meno spiegato, non ho capito molto, ma facevo quello che mi diceva e la cosa sembrava funzionare.

domenica 22 maggio 2011

niente come

Per rendersi conto di quanti maglioni si hanno non c’è niente che funzioni bene come affrontare il cambio degli armadi.

sabato 21 maggio 2011

ma pensa

(se qualcuno vuole provare vada qui, senza leggere il post, consiglio di mettete il video a tutto schermo)




Ieri sono andata a un corso obbligatorio per i preposti alla sicurezza. Durava tutto il giorno. La mattina è stata molto interessante, il pomeriggio meno, ma tanto era da fare e quindi bisognava farsi andar bene anche il pomeriggio, non si poteva pensare ai fatti propri che poi c’erano le domande a risposta multipla, bisogna sentire per bene tutto. Ci manca solo rifarlo, mi dicevo, segui asina. Durante la mattinata, che era tenuta interamente da un medico di Piacenza molto bravo che ti faceva passare le ore che neppure te ne accorgevi, abbiamo fatto anche dei test e così ho scoperto una cosa stranissima: la cecità d’attenzione. Io ho sempre pensato che le cose non si vedano perché si è distratti e invece può capitare che non si vedano perché si è troppo attenti. Una cosa che, per me, ha dell’incredibile. Sono andata avanti per cinque minuti buoni a dirmi: ma come è possibile, come ho fatto a non vederlo? Eppure. Eppure non ho visto un gorilla che attraversava il campo. Un gorilla, non una farfalla. Un gorilla, che si è anche fermato a metà campo a battersi dei pugni sul petto.

venerdì 20 maggio 2011

ancora di più

Ci sono persone a cui voglio bene e a cui desidererei poter volere bene ancora di più.
Gli errori rendono amabili Massime e riflessioni J.W. Goethe, pag.63

giovedì 19 maggio 2011

sull'andar via dei dubbi

A me quando una per tutta la pausa pranzo decanta l’intelligenza della figlia che a quattro anni sa già scrivere, ma ha imparato da sola perché lei le leggeva le targhe delle macchine, e parla già un po’ d’inglese e la mattina le chiede: mi prepari la breakfast, anche se nessuno in famiglia parla quella lingua, e sa la recita della festa di fine asilo, anche le parti degli altri bambini, a me vengono dei dubbi. Sulla mamma però. Poi parlando con un’amica ho saputo che si autodefinisce una megascienziata e i dubbi sono andati via.

mercoledì 18 maggio 2011

pubblicità (2)



Lunedì mio fratello mi ha mandato una mail per chiedermi se volevo dare un’occhiata a un sito. Lui lavora alla FLA (Fondazione Lombardia per l’Ambiente) e ha partecipato alla lavorazione di quel sito. Io lo so che non sono obiettiva, lo so che a me le cose che fa mio fratello piacciono molto (tolto quando mi arrabbio con lui ma quello rientra nei normali rapporti sorella/fratello, sorella/sorella e penso anche fratello/fratello, non son sicura su fratello/fratello che non ho esperienza in materia, sono dei rapporti bellissimi quelli lì anche se non sempre facili) però, tornando a quello che volevo dire, io ieri sera ho passato due ore andando a curiosare e giocando anche se dovrebbero essere giochi per bambini di quarta/quinta elementare. Ci sono stata così tanto solo perché dovevo poi dirgli che cosa ne pensavo, non perché mi stavo divertendo, no no, era solo perché se mi prendo un impegno cerco di rispettarlo. Comunque, sempre così, tanto per dire, io con “Chi è fuori posto?” ho fatto percorso netto ma con “Ogni cosa a suo posto” sono stata disastrosa, l’ho fatto 4 volte senza riuscirci poi mi sono arresa. C’è anche un giochino bellissimo, devi aiutare una larva a attraversare uno stagno e c’è un pesce che la vuole mangiare e se rispondi bene alle domande che ti fa il pesce allora lei arriva dall’altra sponda e si trasforma e vola via felice, se sbagli a rispondere il pesce se la mangia.

P.S. I libri, se vi mettete a girare per il sito poi li trovate, si possono scaricare e a me sono piaciuti. Non hanno più soldi per stamparli e distribuirli alle scuole così li hanno inseriti lì. Quelli vanno bene anche per bambini più piccoli, basta aver la pazienza di leggere al loro posto (c’è un po’ troppo scritto per i primi due-tre anni delle elementari) e di rispettare lo scazzo che hanno quando le cose si fanno troppo difficili per loro, saltando tranquillamente la parte ;P (è un dato sperimentale, esperimento compiuto da mio fratello su sua figlia che fa la seconda)

martedì 17 maggio 2011

aggiornamento 4 (casa)




L’orchidea dell’euroflora ha aperto dei fiori anche da noi, penso sia un buon segno.
(quello che si vede sotto l’orchidea è Cato, non è un fiore ma è bellissimissimo)

aggiornamento 3 (terrazzo)




I gerani, quelli sopravvissuti a quella schifosissima farfallina che si diverte a far le uova nelle radici, uova che dopo diventano bruchi e mangiano tutti i fusti, sono delle palle di colore che mettono allegria.

aggiornamento 2 (terrazzo)



Le dalie non le avevo mai prese, pensavo fossero più difficili da tenere e invece son lì che fanno continuamente dei bocci nuovi. Basta dar loro un po’ di concime liquido ogni quindici giorni e loro son contente (e fan contento chi le vede).

aggiornamento 1 (terrazzo)



La spina di Cristo da quando l’ho spostata in terrazzo si è messa a regalarmi fiori. Oggi ho visto che ha fatto addirittura dei fiori dentro dei fiori. Una cosa stranissima, molto bella.

lunedì 16 maggio 2011

e due

Io e le mie milze stiamo bene. Non è uno sbaglio, io ho realmente due milze, una di grandezza normale e una piccolina, una milza accessoria, di un centimetro e quattro (io lo so che non son tanto normale, ogni tanto mi arrivano anche queste cose qua che, secondo me, sono delle evidenti prove scientifiche della mia stranezza). Anche il fegato, la cistifellea, le vie biliari, il pancreas, i reni, un pezzetto d’aorta, la vescica, l’utero son stati guardati (si spera attentamente *) e stanno bene anche loro. Quest'anno la lastra si salta e quindi basta portare tutto al medico alla fine del mese, far la visita e poi si può pensare a qualcosa di più divertente.

(* mentre mi toglievo un po’ di gel dalla pancia ho chiesto al medico: le mie macchie della milza son sempre lì uguali? Lui ha fatto una faccia che parlava una lingua facilmente comprensibile, si è piazzato al computer, ha aperto l’ultima eco e mi ha fatto sdraiare di nuovo. Poi come se niente fosse mi ha detto: Nulla d’invariato. Però a me il dubbio, un dubbietto piccolo, che abbia fatto una cosa un po’ tutta di corsa perché a metà mattina c’erano già quarantacinque minuti di ritardo sull’orario dell’appuntamento è rimasto)

sabato 14 maggio 2011

macchina per i profumi

Mi piacerebbe che ci fosse una cosa tipo una macchina fotografica ma per i profumi. Mi piacerebbe mettere un post con il profumo dei gelsomini che ci sono nel giardino della casa vicino al palazzo dove abito. Io non so se era perché stavo tornando a casa a avevo appena ritirato i risultati della analisi del sangue che ho fatto ieri e ero contenta ma secondo me oggi i gelsomini, quei gelsomini, profumano molto ma molto di più di ieri.

venerdì 13 maggio 2011

sul carattere

Ho ricevuto il programma di quella cosa che vado a fare in Svezia a giugno. Dura tre giorni. Alla fine del programma dei primi due giorni c’è scritto: 21.00 Free time, open bar. Alla fine del programma del terzo giorno c’è scritto: Departure. A me, quell’open bar messo là in bella evidenza non mi piace molto, mi sembra che poi ci si debba sposare là tutti insieme. Tutti e novanta in blocco al bar? altro che free time. A me vien già da dire: Ma andrò un po’ dove mi pare alle nove di sera. E mi sa che questa è la prova che il carattere non sta mica migliorando molto nonostante i buoni propositi e i miei sforzi. E poi, dal momento che l’ultimo giorno è un venerdì, ho deciso che non diparto di venerdì, io rimango fino a domenica, che chissà quando/se mi ricapiterà di andare fin lassù. Mancan dei se volete in quel programma. Se volete poi si può andare al bar, se volete tornare a casa venerdì vi auguriamo buon viaggio, se volete rimanere buona permanenza.

post fantasma

Io ieri sera avevo scritto un post, si intitolava "o a o b". Ora, non è che fosse una cosa bellissima però c'era, giurin giuretto e croce sul cuore. L'ho scritto, ho schiacciato "pubblica post" e poi sono tornata in bacheca. Son sicura. Oggi è sparito.

giovedì 12 maggio 2011

o a o b

Chi non ha testa ha gambe. E va beh, questo lo so, non che abbia delle gran gambe, ma sicuramente con tutto quello che mi dimentico degli avanti e indietro del tutto evitabili me li faccio ogni giorno. Solo che a volte non basta. Se alla mattina si esce dimenticando le chiavi di casa in sala poi succede che si passano dei quaranta minuti sui gradini delle scale aspettando che qualcun altro, dotato di chiavi, torni dalla corsa. Ecco, quando capita una cosa del genere l’avere un libro in borsa aiuta parecchio. Ora però sono ancora molto arrabbiata con me stessa e dal momento che almeno certe arrabbiature si possono evitare, proprio perché sono facilmente evitabili, ho deciso che sceglierò tra una di queste due soluzioni.
Soluzione a: insegno a Cato ad aprire la porta
Soluzione b: faccio un duplicato della chiave della porta e la lascio dai vicini che sono anche simpatici, anche i loro due bambini sono molto simpatici, ogni volta che mi vedono sul terrazzo mi chiedono come sta Cato e io chiedo loro come sta Albin, il loro scoiattolo

mercoledì 11 maggio 2011

nespole vs fragole

Le nespole mi piacciono molto, soprattutto quelle che lasciano l’aspro in bocca. Quando arrivano le nespole mi sembra che sia realmente arrivata la bella stagione. L'arrivo delle nespole è, per me, proprio il segno che siamo in primavera, ma nella primavera vera, non in quella del calendario. E poi non ci sono quasi le nespole finte, quelle che sembrano disegnate con il pennarello. Le nespole sono spesso un po’ bruttine a vedersi. La maggior parte della frutta ha anche la serie finta, nespole finte ne ho viste poche in giro. Le nespole sono quasi tutte con delle macchie, di dimensioni differenti, più o meno dolci. E poi hanno quel nocciolo bellissimo. Quando lo guardo mi vien fin voglia di farmi una collana, una gran bella collana estiva fatta tutta con i noccioli delle nespole.
Però anche le fragole con la panna hanno il loro perché. Anche se sono fragole enormi, belle-belle, rosse-rosse. Anche se la panna è quella fintissima, quella spray da banco frigo.

martedì 10 maggio 2011

in anticipo (sui miei conti)



Ho sbagliato le previsioni. Domenica si è aperto mostrando tutta la sua bellezza. Lui è uno degli ultimi nati, è a due fiori ma anche quelli a tre e quelli a quattro (i primi arrivati da noi) sono a buon punto.

lunedì 9 maggio 2011

più in là della frutta

Mi sa che sono arrivata alla frutta, forse anche più in là, forse sono all’ammazzacaffé. E va beh, me ne farò una ragione. Tanto è un periodo, poi passa, mi dico. Nel frattempo (è da venerdì che mi succede) quando mi prende male mi ripeto una frase e vado avanti. A pensarci c’è da vergognarsi, ma io quella frase l‘ho presa in prestito da Tata Lucia. È così e punto. C’è poco da girarci intorno. Io giovedì sera facendo zapping mi sono ritrovata a vedere un pezzo di una puntata di SOS Tata e c’era tata Lucia che faceva uno dei suoi culi e il padre di questi bambini a un certo punto le ha detto: Mi devo preoccupare? E lei gli ha risposto: Di queste cose non ci si deve preoccupare, ci si deve occupare. Ecco, è andata così. Io ero lì a fare liste mentali di tutto quello che devo fare nel prossimo mese, a pensare a come incastrare tutto: le solite cose, il mio ordinario, con le cose che ci sono in più, il mio straordinario (un po’ come fossero spese condominiali). Ero lì nei miei pensieri quando ho sentito ‘sto consiglio e ora ogni tanto me lo ripeto. E, cosa stranissima, sta funzionando. Pianin pianino, penso a una cosa che posso fare già e me la tolgo di torno. La faccio e sto un po’ meglio. Se faccio solo liste invece mi sale l’ansia. Io sono bravissima a fare liste, son tutta un foglietto quando sono incasinata. Foglietti ovunque. Post it alla porta d’ingresso, post it in laboratorio, a volte scrivo persino con il pennarello sul bancone. Mi scrivo: fare il TBE, l’hai finito. Non ci sarebbe mica bisogno di scriverlo, se faccio per usarlo e la bottiglia è vuota per forza lo rifaccio. Mi faccio un foglietto con scritto: 730! Un altro con scritto: busta + francobollo posta prioritaria. E così ho provato a occuparmi delle cose che mi preoccupano, o che mi vengono in mente in continuazione come cose da dover fare, e cerco di farle. Se faccio qualcosa e la tolgo dalla lista poi sto meglio. Domenica ho stirato per tre litri d’acqua (e se ne stira di roba con tre litri d’acqua) e bon arretrato stiro tolto dalla lista. Poi ho cercato, per quasi un’ora, dove avevo nascosto il CUD. 'Sta mattina ho fatto tutte le soluzioni finite o che stanno per finire, e bon: situazione reagenti sotto controllo. Oggi, dopo il lavoro, sono andata a comprare i biglietti aerei, per Reggio e Stoccolma, così domani faccio missione e poi si parte a preparare le presentazioni che a me andare fa molto piacere, andare a sentire però, a parlare meno. Molto meno, ma ho un mese di tempo, che è tanto, e si possono fare le cose con calma.
Io lo so che è assurdo e che bastava il buon senso ma una parte di me è fin contenta di aver seguito quel pezzetto di SOS Tata.

domenica 8 maggio 2011

segnaletica




Mi sa che ogni comunità, piccola o grande che sia, alla fine poi trova il suo modo di comunicare. Ieri tornata a casa entrando in cucina era come se ci fosse un cartello: “La damigiana è giù in cantina, ora ci sono diciassette bottiglioni da due litri che ci aspettano”, e infatti la damigiana non era più sotto il tavolo del corridoio.
(il Riesling Renano quest’anno è molto buono)

venerdì 6 maggio 2011

non che questo non lo sia

Avevo scritto un post che era tutto meno che un post
era un elenco di lamentazioni
era uno sfogo
era la lista, mascherata, delle cose che devo fare nel mese di maggio e che non ho voglia di fare
era il frutto, un po’ marcio, del mio stato d’animo
era una schifezza

e ora
son contenta di aver deciso di non schiacciare pubblica post
son contenta di aver preso del Vermentino, ché un bicchiere di vino aiuta a pensare con più calma
son contenta che sia venerdì sera e che non ci sia nessun impegno per il fine settimana
son contenta di aver un gatto che fusisce disteso sulla pancia
son contenta di aver deciso che le cose vanno fatte una per volta

poi bisognerà lavorarci un po’ su, ché l’effetto benefico dell’alcol passa presto, ma mi sembra già un buon inizio.

giovedì 5 maggio 2011

sulla giustizia

E anche di giustizia mi aveva parlato Katzaman, quella notte. // Diceva che la giustizia non è una convenzione etica o sociale, ma è una specie di ormone che viene secreto a vari livelli d’intensità. Qualcosa che un cervello sensibile produce in risposta a un’ingiustizia, proprio come reagisce a uno stimolo sessuale. Quando mi aveva detto così, avevo sentito come se Katzman stesse lavorando la pasta di cui è fatta tutta la mia vita. // “La bontà e l’onestà” diceva, “ la realizzazione della giustizia, sono il più moderno e sofisticato mezzo di protesta che io conosca. Ma solo chi è molto forte, o forse molto disperato, può permettersi di usare questo mezzo. È un’arma a doppio taglio, Uri. Bisogna usarla con grande attenzione.” // Gli avevo chiesto come pensava di agire a Djunni; mi aveva risposto “Magari lo sapessi!”. Poi, lentamente, come per chiarire a se stesso il proprio pensiero, aveva aggiunto: “Chi cerca oggi una giustizia assoluta non fa che ingannarsi da solo. La ricerca della giustizia assoluta è, in realtà, un modo per nascondere l’impotenza di agire, la paura e l’indecisione. Perché in un mondo così complicato e tra gente così complicata e piena di contraddizioni come noi, il concetto di giustizia ha perso gran parte del suo significato”.
E aveva concluso: “È per questo che chi crede nella possibilità di una giustizia assoluta non potrà mai fare niente. La giustizia assoluta è un’invenzione degli impotenti, buoni solo a filosofeggiare, e perciò, vedi, Uri, perciò la giustizia deve essere solo un sentimento soggettivo, del tutto personale, come ho già detto: un ormone che il mio cervello secerne in certe situazioni, quando devo scegliere tra due tipi di giustizia”.
Il sorriso dell’agnello David Grossman p. 214-215

martedì 3 maggio 2011

bruco lettore



Oggi un’amica mi ha mandato una mail e così ho visto per la prima volta le foto di quella signora lì che ha al nome sotto la foto e che ritrae la sua bambina mentre dorme creandole dei mondi fantastici intorno. Secondo me sono una coppia geniale, se per caso a chi passa da qua viene voglia di vederne altre può andare qua (e aspettare che passino i primi trenta secondi)

lunedì 2 maggio 2011

bracci(N)o

Ho paura che il mio il braccio si stia accorciando. Io però il braccino non lo vorrei proprio. Mi spiacerebbe se mi accadesse quella cosa là, quella dell’atrofia del braccio. Però oggi un po’ il dubbio mi è venuto. Son fin preoccupata. ‘ Sta sera tornando a casa ho visto persone con le piante e i mazzi di fiori presi sù vicino alla rumenta che c’è alla foce e mi è venuta voglia di andare. La cosa che mi ha trattenuto è che Daniele era passato a prendermi sul lavoro con il motorino e quindi non potevo fare proprio quello che volevo. A me l’idea di andare alla foce e prendere sù quello che mi piaceva tra quello lasciato dopo che hanno smontato l’euroflora è venuta. Poi ho pensato che mi piace il riciclo e buttar via delle piante perché un po’ rovinate o dei fiori perché costa più trasportarli che abbandonarli non mi sembra giusto, potrebbe esser per quello.
(però il dubbio è sempre lì, a pensarci bene mi sembra un po’ debole questa cosa del riciclo)

domenica 1 maggio 2011

2 + Due



Noi 2 abbiamo festeggiato il 1° maggio rimanendo quasi tutto il pomeriggio distesi insieme a Due (non solo leggendo, un po’ abbiamo anche dormito).

cavetto e cioccolatini

Oggi ho ritrovato il mio cavetto per scaricare le foto. Sono mesi che è disperso e prendo in prestito quello di Daniele. Era insieme ai cioccolatini. Io quel cestino lo guardo poco, è per lo più regno di Daniele invece oggi dopo pranzo mi è proprio venuta voglia di un pezzetto di cioccolato, ma di quello nero nero, e così mi sono messa a frugare per cercarlo. Il cavetto era lì, bello sommerso dai cioccolatini al latte e da quelli con la frutta secca. Hai voglia in questi mesi di ripetersi: la casa prende, la casa dà. Delle volte prende e poi non rende, continuavo tra me e me. Ero ormai rassegnata al fatto di prendermene uno nuovo. Invece l’ho ritrovato, ‘Sta volta la casa è stata onesta, ha rispettato il detto.
(comunque Se man de ladro no prende, canton de casa rende è molto, ma molto, più bello di La casa prende, la casa dà).