giovedì 7 luglio 2011

sull'essere persone orribili

Sto leggendo Seppellitemi dietro il battiscopa, che per me è un gran bel libro. Non so se è stato per una pagina di quel libro o meno ma mi son ricordata di uno scherzo che mi aveva fatto mio fratello una volta che avevamo fatto una gita in montagna. Eravamo tutti e cinque, famiglia Ai Gomiti al completo con tanto di pranzo al sacco. Poi quando ci siamo fermati per mangiare mia mamma ha steso la coperta (sia mai che ci fosse dell’umido per terra) e ci ha messo sopra i panini incartati nella stagnola (protezione anti formiche), la bottiglia dell’acqua e i bicchieri di plastica rigida (non quelli che si usano solo una volta). Prima di mangiare abbiamo giocato un po’, io e mia sorella da una parte, mio fratello da un’altra. Quando ho scartato il mio panino ci ho trovato dentro, tra la stagnola e il panino, una cavalletta. Di quelle marroni, che secondo me fan più impressione di quelle verdi. Ho mollato un urlo che ancora adesso me lo ricordo, seguito da qualche lacrima più da nervoso che d'altro. Dal momento che la cosa non destava le reazioni desiderate, ho preteso (e ottenuto) che fosse lui a mangiarsi quel panino e io mi sono presa il suo. La cosa lo faceva solo ridere e anche i miei (che poi sono anche i sui) ridevano. Più ridevano più diventavo nervosa e così mi sono vendicata dicendogli: adesso per colpa tua non riesce più a saltare, guardala, le hai rotto una zampa. Era vero. Mio fratello ha smesso subito di ridere.
So essere una persona orribile. Son proprio portata. Si vedeva bene fin da quando ero nanetta.

Se vi state chiedendo come faceva a sapere che quello sarebbe stato il mio panino ve lo dico. Intorno alla coperta (ma sempre sulla coperta) si lasciavano i maglioni che funzionavano un po’ da segnaposto.

2 commenti:

Calzino ha detto...

si, che persona orribilissima...

....

.....
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io gliene avrei staccate due!!! le odio, poverette.

latteaigomiti ha detto...

@ Calzino: odiarle no ma mi fanno parecchia impressione e anche un po' schifo ad essere sincera. Potrei anche condividere con loro un prato ma dividendo per benino le zone. finché sto qua questo è il mio territorio e tutto il resto è il vostro spazio ma non so il cavallettese e quindi 'sto discorso è difficile da fare ;P
(a volte non riesce neppure con certi colleghi, quelli che sostengono: quello che è tuo è nostro, quello che è mio è mio, e sì che dovremmo parlare la stessa lingua)