A star fuori tutto il giorno con una sola sosta al bar per mangiarmi una bruschetta con del vino, e il caffè (che senza caffè è impossibile finire un pasto), arrivo a sera che sono uno straccetto. Prima, anni fa, lo facevo e sì, ero un po’ stanca, ma niente rispetto a ora. Ora sono qua con i piedi in alto, che poverini oggi hanno fatto gli straordinari, distrutta. Si sta scomodissimi al computer così, ho lo schermo tutto storto e le braccia devon star strane per far arrivare le mani alla tastiera. Son più le parole che devo riscrivere che quelle van dritte alla prima. Però sono contenta dei giri che ho fatto. Ho visto un sacco di cose che non conoscevo e rivisto posti dove volevo tornare. E mi sono mezza persa solo una volta, ma per poco. Ieri invece avevo così perso il senso dell’orientamento che a un certo punto ho visto una macchina. Mi sa che ho sbagliato strada, mi son detta. Mi sa di sì, mi son risposta. Oggi invece ho ripreso subito la direzione voluta. È che nella mia testa i percorsi ci sono solo che poi, e di qui che cosa ci sarà? Ma guarda tu che bello, andiamo aventi un po’ per di qua. E bon, perdo l’orientamento, poi per ritrovarlo bisogna che arrivi, per puro caso, in un posto conosciuto.
(correzione: ho omesso che mi sono seduta un po’ su una panchina, sotto un albero molto bello. Adesso non so dove infilarlo, lo metto qua, tra parentesi)
Giuseppe Verdi
8 ore fa
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