martedì 19 luglio 2011

sulla stupidera

La stupidera è uno stato fisiologico e non patologico come molti erroneamente credono. La stupidera è un modo di reagire a periodi di stress ma non di tutti, solo alcuni soggetti reagiscono così e non sempre. Perché la stupidera arrivi ci devono essere nella stessa stanza (o in contatto vocale, va bene anche il telefono o altre diavolerie più moderne del telefono) almeno due soggetti portati a questo tipo di reazione. Studi recenti hanno dimostrato quanto questo modo di reagire sia salutare, non bisogna esagerare però (come in tutte le cose). È ormai assodato che i soggetti che sono in grado di avere e superare un attacco di stupidera sono statisticamente più tranquilli di quelli che non lo sono. Se non si è una persona soggetta ad attacchi di stupidera e se non si è mai visto un attacco di stupidera si può rimaner sbigottiti vedendone uno ma non c’è da sbigottirsi, c’è da ridere in compagnia e poi riprendere a fare quello che si stava facendo con un deciso miglioramento dello stato d’animo.

Esempio:
Oggi, saran state le tre e mezza del pomeriggio, due persone hanno avuto un attacco di stupidera molto forte. Se si passava di là si vedevano queste due persone, due donne di età differente una molto giovane (ha appena iniziato la calcificazione della clavicola) e molto bella anche, l’altra decisamente più su d’età e con evidenti segni di crollo fisico e psichico, letteralmente piegate in due dal ridere, con le lacrime agli occhi e con le braccia intorno alla pancia (ogni soggetto si teneva la sua di pancia, meglio precisare che le relazioni scientifiche devono essere dettagliate). Un’analisi distratta della situazione poteva far pensare che avessero bisogno d’aiuto e invece no, si stavano già aiutando a vicenda, a modo loro. Con un attacco di stupidera appunto. Un’analisi attenta della situazione e uno studio che ha permesso di ricostruire l’accaduto, hanno rivelato che il tutto era iniziato con un’incomprensione nata forse dal rumore di fondo che c’era nella stanza. La prima (quella giovane e bella) ha raccontato una cosa alla seconda e ha concluso dicendo: ma ti pare il caso? ricevendo dalla seconda la risposta: sì, ti fa bene all’ego. Allora la prima le ha chiesto: cosa devo allegare? Ecco, quello è stato l’innesco dell’attacco. E più una diceva: a elle elle apostrofo e gi o, più ridevano. Poi quando sembrava avessero ripreso il controllo della situazione, che l’attacco fosse passato, la bella delle due ha detto: sai che quando me lo stavi ripetendo io vedevo gli omini del Lego? E si muoveva a scatti proprio come gli omini del Lego che insomma, poverini, non è che abbiano dei movimenti molto sciolti. Lì è partita la fase più forte dell’attacco, quella che le ha portate a tenersi la pancia (cosa che a volte capita quando si ride molto anche se non si è ancora compreso del tutto il motivo di quel gesto ma questo non ci deve distrarre dalla stupidera). L’attacco è poi passato, così come era venuto, di colpo. è stato infatti risolto brillantemente da tutti e due i soggetti che hanno ripreso a lavorare, belle tranquille. Quasi.

Nessun commento: