mercoledì 27 luglio 2011

10 - insegna


è l’insegna di una spezieria che non è un posto dove vendono spezie ma una farmacia. L’ho scoperto ieri leggendo una guida che mi sono comprata (Venezia insolita e segreta si intitola), magari voi lo sapevate già che cosa significa spezieria, io non lo sapevo. Ci sono delle cose molto interessanti su quella guida, ieri sera l’ho presa in mano e leggi un po’ qua, guarda un po’ là poi erano le due. Oggi ho provato a vedere se trovavo alcune delle cose che avevo letto in quelle pagine. Alcune le ho trovate altre no. Avrei dovuto portarmi con me la guida ma a causa del mio brutto carattere non l’ho fatto. Io, se mi dicono: gondola, gondola, ci rimango malissimo e un modo per diminuire le probabilità è non avere mappe o guide in mano. ‘Sta sera vado avanti a leggere e domani ci riprovo. Domani però mi metto guida e mappa in borsa, che se è il caso vado in bar, prendo un caffé e mi oriento. Bisogna ben trovare un modo per convivere con il proprio brutto carattere. Tornando alla testa d’oro (Alla Testa d’oro era il nome della farmacia) sotto c’è scritto Theriaca d’Andromaco (fate un atto di fede, nella foto si vedono solo alcune lettere e vi assicuro che se non sapevo che cosa c’era scritto io lì non ci leggevo nulla) che era il nome di una sorta di medicina in grado di curare tutti i mali. Tra gli ingredienti di questo rimedio c’erano anche polvere di vipera, oppio, feccia di vino essiccato, polvere di testicolo di cervo, essiccato anche quello. C’erano tantissime cose, c’era chi la faceva con 45 ingredienti e chi con 60, e curava tutto, dalla peste ai morsi di cane. Funzionava così bene che l’esportavano anche in Europa, in Turchia e in Armenia. Poi dato che la storia mi aveva preso, dopo aver trovato la testa d’oro sono andata a cercare un posto dove dovevano ancora esserci i segni per terra di dove mettevano il calderone per preparare ‘sta pozione. Niente da fare, non li ho trovati. Ora ripasso e domani ci riprovo.

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