martedì 31 maggio 2011

sui contagi

‘Sta sera sull’autobus una ragazza mi ha chiesto che libro stavo leggevo. Le ho risposto e le ho mostrato il libro. Era una ragazza molto bella, aveva un accento veneto leggero e un trolley pesante. Avrà avuto poco più di vent’anni. Appena ha avuto il libro in mano ha esclamato: lo sapevo che era un Dalla Venezia. Era la copertina che aveva attirato la sua attenzione, voleva sapere chi era l’autore che aveva scelto un’opera di David Della Venezia per la copertina del suo libro. Era contentissima di vedere quell’immagine, le sorridevano gli occhi, si vedeva proprio la sua felicità. Quando siamo arrivate a Brignole siamo scese tutte e due e ci siamo augurate buona serata.
Io lo so che non mi è successo niente di strano, ma a me a ripensare a quegli occhi felici che si guardavano la copertina vien su della felicità, come se mi avesse in qualche modo contagiata. Sarà anche solo una piccola felicità riflessa ma sempre felicità è.

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