martedì 30 novembre 2010

fa casa

Io al vento, soprattutto al vento freddo, non mi abituerò mai. Ho perso ogni speranza di abituarmi al vento freddo. Son qua dall’88 e sono ancora al punto di partenza. Ci si deve nascere in un posto ventoso per aver un minimo di speranza di abituarcisi. Il vento freddo si intrufola ovunque, e non c’è giacca che lo tenga lontano, lui si infila e poi ti secca le mani, e le labbra, e io non ho mai voglia di mettere la crema che con le mani incremate non si può far niente se non farsi venire il nervoso. Però, tornare a casa dopo aver fatto un pezzetto strada al vento, entrare a casa e sentire il caldo, sentire il naso e le orecchie che stanno cambiando colore, cambiarsi che si ha ancora freddo ma già meno, infilarsi la tuta che è là, buttata in malo modo ai piedi del letto, maglietta e giacca in un sol colpo perché tolti in un sol colpo la sera prima, è una cosa che mi piace molto. Fa casa. Anche scrivere un post tutta storta perché sulle gambe c’è un gatto che fusisce fa casa.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque: il vento freddo fa casa!

saluti da lupi (infreddoliti)

latteaigomiti ha detto...

@Lupi: io direi che aiuta a sentire casa la casa. Però la tua sintesi, a leggerla con attenzione, oltre a trovarla curiosa ci si trova del vero.

Anonimo ha detto...

Già qualcun'altro,anche se non mi ricordo bene chi, molto prima e molto meglio di come posso dirlo io, sosteneva che c'è del vero solo nella contraddizione.

saluti da Lupi!