lunedì 1 novembre 2010

capito niente

Non ho capito niente. Sabato sono andata a teatro a vedere Immanuel Kant e non ho capito niente di quello che ho visto. Una sensazione bruttissima, però bisogna imparare fare i conti con i propri limiti e il mio limite è stato bello grande e ben sentito sabato. E sì che ero partita con un entusiasmo enorme. Thomas Bernhard è un autore che mi piace molto. Con i suoi romanzi non mi è mai capitato di avere problemi, la produzione teatrale non la conosco, avevo visto solo Ritter, Dene, Voss, due anni fa, e mi era piaciuto e invece sabato l’ho perso quasi subito, poi ogni tanto mi sembrava di ritrovarlo ma era un’impressione sbagliata e lo riperdevo. Si dice mal comune mezzo gaudio. ‘Sta cippa, a me vedere che c’erano persone che tra il primo e il secondo atto se ne sono andate non ha fatto nessun piacere. Io sono rimasta ma capire? non ho capito nulla. E pensare che quando sono arrivata ero anche contenta che era uno di quegli spettacoli che iniziano a scena aperta con gli attori che girano per la platea e interagiscono con chi arriva che è una cosa che mi piace molto e mi mette nel miglior stato d’animo possibile e poi, poi non ho capito nulla. Devo farmene una ragione.
Oggi ripensavo a come mi è arrivato in mano il suo primo romanzo. Ero a casa dei miei e volutamente mi ero portata solo un libro già a buon punto. Così leggo gli articoli in treno, mi ero detta, poi invece non ne avevo voglia e ho finito il libro e mi sono ritrovata alla sera che non avevo niente da leggere e il pensiero di più di tre ore di treno il giorno dopo senza libro. Quella sera ho chiesto a mia mamma se mi sceglieva qualcosa lei. È tornata con Il nipote di Wittgenstein. È stato amore a prima vista. Poi quando ci siamo riviste e era arrivato il momento di renderglielo, dal momento che lei aveva solo quello, io e lei abbiamo fatto un patto: quel libro rimaneva nella mia libreria a Genova e io le prestavo quelli che prendevo, e così altri quattordici suoi romanzi sono andati in vacanza da lei. E ci siamo scambiate impressioni e sottolineature, le mie arancione o rosse le sue azzurre.
Mi sarebbe piaciuto andare con lei sabato ma vivere in due città diverse a volte costringe a cambiare un po’ i programmi.

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