giovedì 22 agosto 2013

Transformer (la biologia molecolare e l’editoria uniscono le forze)


Quella notte, a letto, Ronel decise di scrivere un libro. Una via di mezzo tra un racconto allegorico e un trattato filosofico. Sarebbe stata la storia di un re molto amato dai suoi sudditi che perde qualcosa di caro. Non denaro, forse un figlio, un fratello o magari un usignolo, se nessun altro aveva ancora avuto quell’idea. Dopo circa cento pagine il libro si sarebbe trasformato in un testo meno simbolico e più moderno, sul senso di alienazione dell’uomo nella società contemporanea, ma con la promessa di un po’ di consolazione. Verso pagina centosessanta o centosettanta si sarebbe tramutato in una sorta di romanzo più leggero, di facile lettura ma di buona qualità. E a pagina trecento sarebbe diventato un animaletto piccolo e morbido che i lettori avrebbero potuto accarezzare e coccolare per riuscire a sopportare meglio la solitudine. Non aveva ancora deciso che tipo di tecnologia avrebbe potuto utilizzare per trasformare il libro in un animaletto morbido, ma prima di addormentarsi si disse che negli ultimi anni la biologia molecolare e l’editoria avevano fatto passi da gigante, ed era inevitabile che unissero le forze.
All’improvviso bussano alla porta – Etgar Keret – trad. A. Shomroni - pag.58

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