Oggi sono andata in gita a Torcello e quando
sono arrivata, prima di perdermi via a guardare il giudizio universale che c’è
nella Basilica, che poi era il motivo per il quale avevo deciso di andare a
Torcello, proprio appena arrivata, ho detto dentro di me Guarda, il trono di
Attila. A casa di mia mamma e di mio papà ci deve essere una foto di me bambina
seduta sul trono, la prima volta che me lo avevano raccontato io poi mi ci ero
seduta e mi avevano fatto una foto. E il trono era proprio come me lo ricordavo,
solo un po’ più piccolo di come lo ricordavo. Il giudizio universale invece era
molto più bello di quello dei miei ricordi. E i golosi che si mordono le dita, e
gli invidiosi rappresentati con dei teschi e dei vermini che escono dalle
orbite, e un angelo con le ali piene di occhi, e i morti che resuscitano
uscendo dalle bende, dalle bocche dei leoni o da quelle dei pesci sono una cosa
che non so descrivere e che l’unica cosa che si può fare, penso, sia andare a
vederlo, se si può. Sedersi su una panca e star lì a guardarselo. Guardare
tutta la parete, poi pezzettino per pezzettino, e poi ancora tutto insieme.
Giuseppe Verdi
7 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento