venerdì 9 agosto 2013

20 - il trono e il giudizio


Oggi sono andata in gita a Torcello e quando sono arrivata, prima di perdermi via a guardare il giudizio universale che c’è nella Basilica, che poi era il motivo per il quale avevo deciso di andare a Torcello, proprio appena arrivata, ho detto dentro di me Guarda, il trono di Attila. A casa di mia mamma e di mio papà ci deve essere una foto di me bambina seduta sul trono, la prima volta che me lo avevano raccontato io poi mi ci ero seduta e mi avevano fatto una foto. E il trono era proprio come me lo ricordavo, solo un po’ più piccolo di come lo ricordavo. Il giudizio universale invece era molto più bello di quello dei miei ricordi. E i golosi che si mordono le dita, e gli invidiosi rappresentati con dei teschi e dei vermini che escono dalle orbite, e un angelo con le ali piene di occhi, e i morti che resuscitano uscendo dalle bende, dalle bocche dei leoni o da quelle dei pesci sono una cosa che non so descrivere e che l’unica cosa che si può fare, penso, sia andare a vederlo, se si può. Sedersi su una panca e star lì a guardarselo. Guardare tutta la parete, poi pezzettino per pezzettino, e poi ancora tutto insieme.

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