domenica 30 giugno 2013

a me il gelato sveglia il neurone


Io oggi sono andata in laboratorio, non tutta la giornata, solo dalle dodici e mezza alle sette e, mentre tornavo a casa, pensavo Ecco, è domenica e mi è toccato lavorare. E lavorare non perché sono indietro ma perché devo cercare di sistemare l’errore che ha fatto chi lavora con me mentre ero a Monopoli. E lei mica viene, lei ha bisogno del fine settimana per riprendersi dall’errore che ha fatto e staccare un po’. E, dal momento che quando me lo ha detto io le ho risposto Se hai bisogno di staccare stacca, e ho omesso la seconda parte della frase che era Guarda che prima capiamo dove è il casino meglio è, mi sentivo quasi una persona buona mentre tornavo a casa, dopo le mie orette in lab. Solo che poi ho mangiato un gelato ed è successo che mi son data della cretina. Perché ci vuole un minimo di coerenza e che se si dice Se hai bisogna di staccare stacca poi non ci si deve aspettare un SMS il sabato con scritto Ci ho ripensato vengo a darti una mano. E poi anche ‘sta cosa del lavorare di domenica a guardare con attenzione era pieno di gente che lavorava la domenica e che lavorava la domenica anche per dare una mano a me. C’erano gli autisti dell’autobus, due quello dell’autobus che ho preso all’andata e quello dell’autobus che ho preso al ritorno, la cassiera che mi ha fatto lo scontrino del panino che ho mangiato, il barista che mi ha scaldato il panino speck e brie, l’uscere dell’ospedale, il ragazzo al tabaccaio della stazione, la commessa che mi ha messo del gelato limone e albicocca in una coppietta. Il gelato che mi sono mangiata di premio tornando a casa e mentre mi premiavo mi son svegliata e mi son detta Ma che ragionamenti fai? A me il gelato sveglia il neurone e poi ho una visione un po’ più obiettiva della giornata.  

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