Mozzarello è così attaccato a Daniele che
quando lui esce si mette a miagolare con dei miagoli disperati che sembra
proprio che pianga. Durante la settimana non me ne accorgo perché esco prima di
lui, la domenica invece assito a queste scene di disperazione. Domenica scorsa
volevo continuare a dormire ma non c’era niente da fare, anche se mi alzavo e
me lo portavo a letto non c’era verso di calmarlo. Questa domenica, per
fortuna, la gara di corsa iniziava un po’ più tardi così alle sette e mezzo
eravamo in piedi tutti e due, no correggo tutti e tre. Poi lui è uscito e io ho
cercato di calmare il gatto ma non è che la cosa mi riuscisse molto. Smetteva
per un po’ poi riattaccava a miagolare, alla fine mi son stufata Miagola finché
ti passa, gli ho detto, ti fa bene, poi, quando te ne sei fatto una ragione e
ti si sono allargati i polmoni, vieni pure sul divano che io son lì. E io questa
cosa qua del fatto che a piangere e urlare si allargano i polmoni, cosa che non
penso proprio sia vera anche se a piangere capita spesso che manchi il fiato
quindi forse un po’ di senso ce l’ha, mi meraviglio molto di averla detta e
adesso mi sto scervellando per ricordarmi da dove è saltata fuori, dove l’ho
sentita o letta. E pensandoci mi è venuta in mente un’amica di mia mamma che
diceva che a piangere si annaffiavano le ciglia e che andava bene così venivan
lunghe.
Giuseppe Verdi
6 ore fa
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