martedì 17 gennaio 2012

... che ti passa

Cammina che ti passa funziona, ho fatto l’esperimento. Canta che ti passa non lo so, mai provato.
Oggi mi sono sentita per telefono con una collega e le ho chiesto se voleva fare una cosa su del sangue che ho avanzato e lei mi ha risposto di sì che lo faceva volentieri. Mi sembrava stupido riprelevare la stessa persona tra qualche giorno, dal momento che ne avevo ricevuto in eccesso e le cose che dovevo fare eran venute. Allora le ho proposto (non lavoriamo nello stesso ospedale) di portarglielo quando uscivo. Tanto oggi esco per le sei, le ho detto, sarò da te verso le sei e mezza. Ti faccio uno squillo quando sto per arrivare. Lei mi ha fatto una contro proposta Vengo a prenderlo io alle sei, mi ha detto, perché ho ginnastica alle sei e mezzo. Va bene, le ho risposto, ci vediamo alle sei fuori, dalla sbarra delle macchine. L’ho aspettata per dieci minuti, poi il cellulare ha fatto drin. Era lei. C’è tanto traffico, mi ha detto, non vengo più perché se no perdo pilates. Me lo porti tu domani mattina in entrata? E a me è salito un nervoso ma un nervoso che metà era già tanto nervoso. Le ho detto di sì, ma il nervoso però era lì. E sono andata alla fermata dell’autobus, parlando tra me e me, e arrivata alla fermata ho scoperto che avevan deciso di prolungare lo sciopero degli autobus. Doveva essere dalle dieci e mezza alle due e mezza. Sul display alla fermata c’era scritto solo: sciopero prolungato. Benissimo, ho pensato e mi sono messa a camminare. Non era passata neppure mezz’ora che il nervoso se ne era andato. Ho camminato quasi due ore, ci avevo preso gusto. Ora sto benissimo. Non mi è tornato il nervoso neppure al ricordo, neppure scrivendo il post.

1 commento:

Giovy Malfioriu ha detto...

Io dico sempre "nuota che ti passa".
E quando la testa si svuota è una felicità immensa