‘Sta mattina mi sono svegliata con il mal di testa, un mal di testa di quelli che poi dà fastidio anche la luce del sole, di quelli che ti mandi giù delle pastiglie e speri nel miracolo chimico con tutte le energie residue. Però non potevo mica andare a lavorare e fare solo atto di presenza perché poi mi toccava andare domani a fare quello che non facevo oggi e allora ho cercato di combinare qualcosa di sensato lo stesso. Tra le cose che volevo fare c’erano delle amplificazioni (per i non addetti ai lavori che magari fanno un salto da queste parti: volevo vedere se dei campioni trascrivevano o no dei geni, in esperimenti del genere si mettono dei controlli positivi, campioni venuti positivi in precedenza, e dei controlli negativi, tra i negativi si mette anche dell’acqua al posto del campione). Poi ho corso il gel per vedere che cos’era venuto e mi son trovata con il campione dell’acqua positivo. Andiam bene, mi son detta, andiamo proprio bene. Hai proprio lavorato da Dio. Complimenti. E poi l’ho rifatto, è andata un po’ meglio, ma l’acqua non è mica negativa negativa, basta sovraesporre la fotografia e una banda sottile sottile vien fuori ancora. Lunedì ci riproverò però son sulla via di ritorno all’essere umano. Meno male.
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