sabato 13 agosto 2011

Perché non sono sempre così?

Siedo e leggo un poeta. Nella sala c‘è molta gente, ma non si avverte. Sono nei libri. A volte si muovono tra le pagine come persone che dormono e si rigirano tra due sogni. Ah, come è buono stare in mezzo a uomini che leggono. Perché non sono sempre così? Puoi avvicinarti a uno e sfiorarlo: non sente nulla. E se nell’alzarti urti appena un vicino e ti scusi, lui accenna con il capo dalla parte in cui sente la tua voce, il suo viso si volge verso di te e non ti vede, e i sui capelli sono come quelli di un uomo che dorme. Come fa bene questo. Ed io siedo e ho un poeta.

I quaderni di Malte Laurids Brigge - Rainer Maria Rilke - pag.33-34.

2 commenti:

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Oh che bello trovare chi ricorda questo libro meraviglioso e inquietante e vero, che ha appena compiuto cent'anni, in un mare di citazioni di Paolo Nori e altri orribili.

Grazie!

PS Ed è bellissimo anche vedere le motociclette in cenere.

latteaigomiti ha detto...

@Jazz nel pomeriggio: Prego. Eran più di vent’anni che non leggevo Rilke, l’altro pomeriggio mi è capitato in mano e me lo sono portato a casa, anche perché adesso mi è scomodo fregare libri a mia mamma. Son d’accordo con te: è un gran bel libro.

Restando sempre valida l’ovvietà di: ognuno ha i suoi gusti, rimane che a me leggere i libri di Paolo Nori piace e parecchio. E, se ti va, ti racconto anche che mi è capitato due volte di stare così male da non riuscire a leggere, cioè leggere leggevo, che se hai l’abitudine poi vai avanti, ma era come se non leggessi. Nel 2001 sono tornata a leggere grazie ai libri di Fante e di Nori, nel 2005 c’è riuscito solo Nori a farmi tornare la voglia di leggere veramente. Ecco, quando succedono delle cose del genere poi può capitare che ti nasca un sentimento di gratitudine così grande che dalla pagina si sposta all’autore, scatta una specie di proprietà transitiva. Detto questo penso che sia lui che gli altri (chiunque siano) vadano avanti tranquilli e beati per la loro strada, come è normale che sia, fregandosene (nel senso buono) di quello che pensiamo io e te.
Buon pomeriggio e torna pure quando vuoi.