lunedì 22 agosto 2011

parole

In questi giorni sono sola in laboratorio, così ogni tanto canto. Quando sono cose non troppo impegnative, tengo la radio accesa e se (più o meno) so le parole della canzone, mi metto a cantare. Sono decisamente stonata, ma se non c’è nessuno me ne frego abbastanza. L’unico rischio è che arrivi il corriere della DHL, ma è un ragazzo simpatico, secondo me si fa una risata a sentirmi, di certo non si fa dei problemi, e non me li faccio neppure io. Oggi è successa una cosa strana, prima c’era una canzone e potevo benissimo cantarla fingendo che quelle parole fossero mie, e così pensavo a una cosa e cantavo la canzone. Era un po’ come se la canzone diventasse la mia voce. Subito dopo ne arrivata un’altra, le parole le sapevo, sono andata avanti a cantare, ma poi ho smesso di colpo: ma che cosa sto dicendo, mi son detta. Era finito il gioco. Erano tornate a essere solamente canzoni. Che peccato, era molto più bello prima.

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