mercoledì 10 agosto 2011

un’unica eccezione

Il fascino delle divise non l’ho mai capito. So che esiste però, ho conosciuto persone che lo sentono. Io no. Ci sono divise che mi lasciano indifferente (come quelle della marina) e divise che decisamente mi allontanano (in questo caso la lista è lunga) e poi c’è un’unica eccezione: il pompiere. Il pompiere mi piace. Io, se vedo un pompiere, l’occhio lo butto e spesso lo lascio là anche per un bel po’.
Poco fa stavamo mangiando un gran soleil (lo so che avevamo mangiato budino a cena però ormai erano passate delle ore, ci stava bene e poi siamo in vacanza) e io dico: ma la senti questa puzza? E lui mi risponde: no, che puzza senti? Come di gasolio, gli dico. Dopo poco insisto: ma davvero non la senti? È fortissima. Vado sul balcone e nella strada sotto la nostra stava bruciando un cassonetto della rumenta, delle fiamme altissime e dopo pochissimo c’è stato uno scoppio. Un motorino che era parcheggiato lì vicino. Sono rientrata e ho chiuso la finestra. Stavo cercando il telefono quando Daniele mi ha detto: guarda che li hanno già chiamati, sono qua. Erano arrivati i pompieri. E io da dietro il vetro del salotto son stata lì a guardarli. Erano bellissimi. Calmi, con i loro getti d’acqua, sempre più vicino al cassonetto e poi solo fumo e poi ancora a bagnare tutte le moto e le macchine. Ora sono andati. Ora si può di nuovo aprire la finestra che l’aria è respirabile.
(per la cronaca aggiungo una cosa importante: nessuno si è fatto del male)

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