C’è Cato che adesso vuol bere solo dalla bottiglia. Gli è sempre piaciuta l’acqua corrente, ora gli piace la bottiglia. Devo farla correre io l’acqua, la sua umana domestica. È un po’ scomodo dargli da bere così ma è anche divertente. Io vado a bagnare le piante e lui mi miagola intorno che vuol bere dal innaffiatoio. Io glielo spiego che non si può ma lui niente. Glielo dico che a volte ci metto il concime liquido, che non è il caso di bere da lì ma lui non mi ascolta, è troppo preso a miagolare per ascoltare. Miagola e mi marca stretta. Allora io gli faccio gli scherzi e non seguo un ordine, cerco di seminarlo nel mio micro terrazzo (cosa che a volte mi riesce ma perché è un gatto un po’ tonno). Poi alla fine prendo il vuoto di una bottiglia d’acqua la riempio, mi siedo per terra e gliela rovescio piano piano in una ciotola. E lui lecca beato, schizza da tutte le parti, strizza gli occhi perché se la tira contro, ogni tanto arretra perché gli va di traverso ma poi torna. E quando finisce mi guarda come a dire: basta? Allora, a volte, quando vince il mio brutto carattere, se mi guarda così invece di farmi le fusa di ringraziamento, gli scrollo le ultima gocce sulla testa.
La disperazione. Secondo episodio
12 ore fa
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