venerdì 12 agosto 2011

poi sono andata

Oggi sono andata a vedere le stanze del Palazzo Reale. Mi son proprio piaciute. Ne è valsa la pena. Che poi, a pensare al significato delle parole, pena? pena proprio per niente. Io mi sono fatta un bel giro questa mattina altro che pena, divertimento. Mentre andavo sono passata davanti alla prefettura che qua è in un bel palazzo (Palazzo Spinola) e ci sono entrata. Mai stata neppure lì. Chissà che cosa fa il prefetto durante la giornata, mi son chiesta entrando. Poi in è venuto in mente che poco tempo fa il prefetto di qua era finito su tutti i giornali e dal momento che sono ignorante e non so quali sono i compiti del prefetto ma mi ricordavo gli articoli che erano usciti sulla ristrutturazione del bagno della prefettura (che era costata più di cento mila euro perché avevano usato marmi pregiati, e i sanitari erano di gran lusso e poi, così tanto per fare, ci avevano fatto anche un bagno turco con luci per la cromoterapia) me lo sono immaginato che andava in bagno. Comunque, lasciando perdere la mia ignoranza, la parte del palazzo che si può visitare senza entrare negli uffici è molto bella. Continuando nel mio percorso verso il Palazzo Reale son passata davanti a Palazzo Rosso e c’era una mostra fotografica a ingresso libero. ‘Spetta che andiamo a dare un’occhiata, mi son detta entrando. Porca miseria che bei scatti che fa Luca Forno mi son detta uscendo. Se per caso siete da queste parti vi consiglio di andarci. "Voci, Silenzi - la sostenibile lentezza dello scatto", s’intitola quella mostra (il titolo mi piace, il sottotitolo meno, ma lì è questione di gusti, invece le foto son belle-belle).


(Palazzo Spinola)

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