lunedì 14 marzo 2011

un riso

Ci son delle cose che ho imparato da bambina, e che sono diventate negli anni così parte di me, che non ci faccio neanche più caso fino a quando non vedo qualcuno che fa diversamente. Una di queste cose è non avanzare cibo nel piatto. Io, mia sorella e mio fratello avremo sentito migliaia di volte: mangia che ci sono bambini che muoiono di fame. A me quella cosa lì, che ci fossero dei bambini, come me o come mia sorella o mio fratello, che avessero così fame non da star male ma da morire di fame mi faceva molta impressione. Me li immaginavo, per furtuna vivi, a tavola, con il piatto vuoto davanti, e immaginavo anche la loro mamma che non aveva niente da portare a tavola. Non mi ponevo molto il problema di cosa collegava il mio mangiare e il loro non mangiare, l’idea del non sprecare però mi arrivava. Quella frase lì era sostituita, ma raramente però, solo da: chi avanza un riso non va in paradiso.
‘Sta sera spostando il riso dallo scolapasta al piatto mi sono accanita più del solito a togliere ogni chicco che voleva rimanere attaccato alla plastica e mi son trovata a pensare: sbagliato è sbagliato, non si butta del riso nella rumenta ma il paradiso? Ammettiamo anche che abbia torto e che esista, per un chicco di riso non si andrebbe in paradiso? Secondo me se vanno così di fino il paradiso, se c’è, rimane vuoto.

3 commenti:

cloudsinthemirror ha detto...

Va detto un sacco di volte che il paradiso, come l' inferno, si trovi dentro ognuno di noi.

Allora coltiviamo il giardino che abbiamo nel cuore e forse, chissa'...lo inventiamo noi stessi il paradiso.

Ciao!

Calzino ha detto...

Leit motiv anche della mia infanzia, e lo sarà di quella dei miei figli se mai ne avrò.

...perchè sai cosa? E' vero. Banale, lontano, trito e rtitrito, ma vero.

latteaigomiti ha detto...

@Calzino: una volta che l’hai imparato poi ti rimane, un po' come andare in bicicletta. Io sono contenta che quel tormentone abbia lasciato il segno. Un po’ mi dispiace vedere mia nipote che lascia sempre nel piatto qualcosa, anche vedere mio fratello che non insiste più di tanto mi fa strano. Poi lo vedo prendere la forchetta e finire anche il suo piatto e non posso che pensare: casa.