lunedì 28 marzo 2011

meno francese

Io dovrei smettere di fidarmi ciecamente del mio prossimo. Ho preso una quantità tale di craniate che dovrei proprio aver imparato e invece no, ciclicamente: sdan una craniata. Oggi ho ricevuto una risposta a una mia mail lavorativa che sarebbe da tenere. Mi potrebbe venir bene per non dimenticare che stare con una mano davanti e una dietro aiuta a vivere. Non dico di non fidarsi in assoluto del prossimo, dico solo che aspettare a fidarsi è meglio. La rileggevo ora, ora sono più calma e a tratti trovo che sia anche carina. Già l’inizio non è male, poi però per me migliora.

Gentile Dott.ssa Aigomiti,
Mi scuso immensamente per il ritardo con cui mi appresto a scriverLe. (immensamente? mi appresto? a scriverLe? Ma se ci siamo anche viste e abbiamo parlato per più di un’ora, va beh, ci non ci siamo date del tu, ma scriverLe? con la l maiuscola?) …. Mi spiace davvero … ma spero possiate (o signur, quante siamo diventate ora?, siamo passate al voi?, vecchia sono più vecchia ma il voi mi sembra decisamente fuori luogo) capire la mia situazione. (no, non capisco, è molto poco chiaro questo cambio d’idea all’ultimo momento. Io i cambi d’idea li capisco, i cambi d’idea sono più che legittimi, tacere i cambi d’idea fino a tre giorni prima della scadenza e annunciarli perché io mando una mail dicendo che mancano tre giorni meno).
La ringrazio sentitamente per la disponibilità dimostratami in questi mesi e scusandomi per l'eventuale disagio arrecatoLe, Le porgo (sul finale è rimasta fedele alla scelta dell’ l maiuscola, il voi è scomparso, per fortuna)
Distinti Saluti

Penso che non risponderò a questa mail. Penso che considererò la cosa morta lì, ché certa gente è meglio perderla che trovarla. Ora, proprio in questo momento, mi sono venute in mente cinque parole che potrebbero andar bene come risposta. Poi però mi toccherebbe spiegarle quelle cinque parole e non ne ho voglia. Mi toccherebbe dirle che una volta io e mia sorella ci stavamo rincorrendo in casa di mia nonna, che io, desgaibata fin da bambina, avevo pestato un piede a mia nonna e ridendo le avevo detto: perdòn. E anche che lei, fulminandomi, mi aveva risposto: Latte, meno francese e più educaziòn.
Peccato che chi mi ha mandato quella mail non l’abbia conosciuta.

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