Ieri sera sul treno tornando a Genova un po’ leggevo, un po’ pensavo. Era una lettura molto distratta. Quando la distrazione arrivava forte vedevo due pagine bianche con dei segni neri, i segni erano disposti in righe ordinate. E vedevo le mie mani che tanto assomigliano alle sue. Le sue sabato tenevano un rosario, era quello che le avevano regalato alla cresima. Ne aveva anche un altro ma pregava sempre con quello della cresima. E poi mi sono trovata in testa un pensiero: magari se avessi avuto un figlio sarebbe stata una bambina, magari anche lei avrebbe le stesse mani di mia nonna.
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