Ho passato la domenica mattina sul divano a leggere e Cato è stato con me quasi tutto il tempo. Avevo appena fatto in tempo a sistemarmi che è saltato su e si è acciambellato. È rimasto lì fino a che non è comparso un raggio di sole. Poi ha deciso di andarsene un po’ in terrazzo, è andato a vedere che cosa succedeva di sotto. Quando mi sono alzata per far da mangiare è venuto in cucina con me, ultimamente è un gatto di compagnia. Mentre giravo l’hamburger mi è scappato un: va mica bene, e lui, che oltre a essere un gatto di compagnia è anche un gatto molto curioso, mi ha guardato come a dire: cosa? Si vedeva proprio che nei suoi occhi verdi c’era un punto di domanda. Dal momento che è un gatto di compagnia, molto curioso ma anche timido, taceva. Allora gli ho detto: va mica bene essere invidiosi. Altro punto di domanda, altro silenzio. È che mi sono accorta che sono invidiosa degli addominali di un mio coetaneo, gli ho detto. Altro punto di domanda, silenzio. Mi dispiaceva lasciarlo lì in mezzo a tutti quei punti di domanda, così ho continuato nella mia non spiegazione: sei andato via proprio sul più bello, è un po’ lungo da spiegare adesso, ma potrebbe essere anche che sia un’invidia di quelle sane, di quelle che poi portano a far delle cose. Uscendo dal silenzio Cato mi ha chiesto: tipo? Curioso, gli ho detto, va a chiamare Daniele che è pronto.
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