martedì 11 gennaio 2011

il percepito

Oggi nella cassetta della posta c’era la busta della carta di credito. Son stata lì lì per rimandarne l’apertura, sapevo benissimo che a dicembre avevo usato la carta un bel po’ di volte e non avevo molta voglia di vedere la somma di quel bel gioco. Poi a forza di dirmi: guarda che a non saperlo non cambia niente, l’ho aperta. Per la prima volta da quando ho la carta ho visto il segno meno. È bellissimo vedere il segno meno sull’estratto conto della carta. Di solito vedo un bel più in quel foglio che poi, come per magia, diventa meno sul mio conto corrente. E invece, e invece c’era un meno. Un meno che magicamente diventerà un più sul mio conto corrente. La Lufthansa mi ha rimborsato il biglietto dell’aereo che avevo comprato per andare in Croazia e poi non avevo usato perché si era messo di mezzo il vulcano, quello con quel nome stranissimo, e non partivano i voli in quel periodo. Sapevo che mi avrebbero rimborsato, me l’avevano detto. Mi ricordo benissimo, mi ricordo che avevo anche pensato: ma guarda che signori questi tedeschi che mi rimborsano anche il viaggio di ritorno. Mi aveva fatto così piacere che poi, quando ci sono andata veramente in Croazia, avevo preso di nuovo un biglietto Lufthansa. Poi niente, non mi rimborsavano, e io mi son trovata anche a pensare sarebbe stato meglio non far tanto i signori, non star lì a dire: noi le rimborsiamo anche il biglietto del ritorno, sarebbero state meglio meno parole e più fatti, e farlo realmente ‘sto versamento. E io lo so benissimo che quei soldi sono un rimborso, non sono soldi in più. Però, tant’è, il percepito è differente. La mia testa lo sa ma a me sembra come se fossero soldi in più, come se fossero soldi vinti. Mi vien già voglia di spenderne un po’.

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