lunedì 3 settembre 2012

uno scatto


Siamo riuscite a vederci. Noi due e basta. Dopo tantissimi anni una serata solo nostra. Una bellissima serata. Quelle ore ci faranno compagnia per un bel po’. Una serata che forse nasconde dell’egoismo ma ogni tanto serve poter avere del tempo per parlarsi guardandosi negli occhi, senza altre orecchie in giro, senza altre persone da guardare, da ascoltare, con le quali dividere tempo e attenzione. E non è che non avessi voglia di vedere anche suo marito, le sue figlie però avevo una gran voglia di stare un po’ con lei. Solo con lei. Penso che l’amicizia abbia bisogno anche di questi momenti. In questi giorni me lo sono ripetuto spesso, non so bene perché, ne sono convinta.  La prossima volta sarà tutti insieme, mi dico (son già qua che penso alla prossima volta, sperando che sia vicina e non tra due anni e mezzo). Ci eravamo illuse di poterci vedere due volte, una solo noi due e una tutti insieme. Abbiamo dato la precedenza al vederci solo noi due. Poi tutti insieme non ci siamo riusite. Sabato quando l’ho chiamata per augurarle buon viaggio le ho chiesto se mi mandava le foto delle sue bambine, tra quelle fatte in questi giorni genovesi. Me le manderà, poi ha aggiunto Non ci siamo fatte neanche una foto noi due insieme. Abbiamo deciso che non ne avevamo bisogno, che basta il nostro ricordo e abbiamo anche deciso che la foto che meglio rappresenterebbe la nostra serata, quella che abbiamo ben piantata negli occhi tutte e due e che quindi è a tutti gli effetti uno scatto, ci vede a Capolungo. In quella foto stiamo aspettiamo l’autobus con il quale dovevo tornare a casa. Nel posto sbagliato. La fermata era più in là. Pochi metri prima. In quella foto ci sono le nostre facce stupite nel vedere l’autobus che non si fermava anche se avevamo il braccio che sporgeva dal marciapiede. In quella foto c’è quello stupore ma anche la ridarola che ci ha prese quando abbiamo capito l’errore, quella che è arrivata subito dopo che ognuna si è autodata della deficiente. In quella foto ci sono anche i venti minuti guadagnati aspettando l’autobus dopo. Insieme.

2 commenti:

Calzino ha detto...

Non dimenticatevi mai quanto è bello vedersi e stare sole voi due. Si fa così presto, uffa.

Marco Bertoli ha detto...

Quei pomeriggi che non si dimenticano