domenica 16 settembre 2012

eredità scomoda


Ho ereditato da mio padre un senso del dovere decisamente scomodo. Non che mia mamma non l’abbia, l’ha anche lei, ma il suo è moderato. Il suo senso del dovere ha del sentimento, il mio no. Ci pensavo ieri. Ieri sera ero stanca, tanto per cambiare, e pensavo Sfido che sei stanca questa settimana hai fatto due giorni da undici ore, due da più di dieci, uno da nove e oggi hai pulito casa. Domani fai solo cose che vuoi realmente fare. No, domani devi scrivere il progettino per la richiesta di dottorato di chi lavora con te da maggio. Ecco, questo era più o meno il dialogo che facevo tra me e me ieri sera.
Io che son anni che dico a mio padre Senti, sei in pensione goditela un po’, hai sempre lavorato, hai iniziato da ragioniere, ti sei laureato che avevi già due figlie, non ci hai mai fatto mancare niente, ha pagato gli studi a tutti e tre i tuoi figli, adesso prenditela con calma, smettila di fare listati divisi in giorni e occuparti tutta la settimana con degli impegni per poi dire che sei stanco. C’è il sole? Andate a farvi un giro, prendete un bicchiere di vino in città alta, statevene in terrazzo a leggere, a fare la settimana enigmistica, a giocare con i gatti. Prendete la macchina e andate a scoprire qualche posto o a rivedere dei posti che vi sono piaciuti. Non è che glielo dico proprio così, che non son capace a parlare così diretta con mio padre, con mia mamma sì, con lui no. Però il senso di quello che gli dico è quello. Son brava a dar consigli io, a organizzare la mia settimana invece sono un disastro. Ieri sera mi sono autofatta il ca@@iatone che poi ha portato a non puntare una sveglia per ‘sta mattina, adesso mi metto a buttar giù ‘ste sei paginette, che non parto dal nulla, dal foglio bianco, c’è questa magica cartelletta con su scritto Progetti e da lì si copia e si rimpasta e si aggiunge e si toglie. E poi vediamo se mi avanzerà tempo cercherò di non vedere che la roba lavata ieri oggi sarebbe da stirare e vado avanti a leggere La versione di Barney. Quando è uscito in tanti mi han detto Leggilo, è bello, ma dal momento che se mi si dice Leggilo io non lo leggo, è proprio un riflesso, non ci posso far niente, chissà quello da chi l’ho ereditato, dicevo dato che mi dicevano Leggilo, non l’avevo letto, lo sto leggendo adesso e mi sta piacendo. Avevan ragione a dirmi Leggilo.

4 commenti:

silvia ha detto...

Bello!
dopo averlo letto ci ho scritto un post :)

latteaigomiti ha detto...

Grazie Silvia, sono andata a Adesso sto pensando ma non l'ho trovato, ho sbagliato casa? son curiosa ;-D

silvia ha detto...

allora ti lascio il link così fai prima
http://fumaseidue.blogspot.it/2012/05/tutta-colpa-loro.html
ciao

latteaigomiti ha detto...

grazie :D
adesso ci vado