Mentre stavamo aspettando di recuperare
dei campioni da una centrifuga, una studentessa mi ha chiesto se ho
figli, No le ho risposto, e mi sa che mi si leggeva molto bene in faccia che non
capivo da che parte era saltata fuori quella domanda così lei ha aggiunto
Pensavo di sì, ho visto il libro* che ha sulla sua scrivania. E a me veniva da
sorridere pensando alle cose che possono venire in mente delle persone che non
si conoscono partendo da quello che si vede di loro, così ho aggiunto È di un
autore che leggo volentieri. Da lì siamo andate avanti e lei mi ha detto che legge
quasi solo stranieri e mi ha chiesto come faccio a scegliere tra gli autori
italiani, che è una domanda un po’ strana, per me, perché io non faccio molta
differenza tra italiani e stranieri quando scelgo un libro. Mi è venuto in
mente che quando avevo preso in mano il primo libro dello stesso autore ero
stata attratta dalla copertina, l’avevo aperto, letto due pagine circa a metà
libro e poi mi ero domandata Ma di chi è? Avevo letto nome, cognome, la data di nascita e avevo pensato To, abbiamo quasi la
stessa età. Allora le ho risposto Di solito provo a leggere delle pagine a caso
e se in quarta trovo la data di nascita guardo se hanno più o meno la mia età o
se sono più vecchi o più giovani. Mi sa che la mia risposta l’ha stupita più di
quanto abbia stupito a me la sua domanda. Di che anno è lei? mi ha chiesto, Del
64, le ho detto. Come mio papà, ha aggiunto. E a me quella risposta là ha fatto un effetto
stranissimo, ché non è che non lo so che ormai ho una certa età. Lo so quanti anni ho, lo so
benissimo, ma pensare di avere una figlia che va al secondo anno d’università a
me faceva un effetto stranissimo anche se, a pensarci adesso tra me e mia mamma ci sono solo
ventiquattro anni di differenza quindi quando mia mamma aveva l'età che ho io ora aveva una figlia che si stava per laureare. E poi basta, poi siamo tornate a parlare di
quello che stavamo facendo.
* Tredici favole belle e una brutta - Paolo
Nori
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