Sono veramente una donna portata per l’uso
della tecnologia, anche quella che è ormai paleontologia. Chi mi conosce lo sa,
eh sì, son proprio dotata. Sì sì. Non uso il microonde (se non in laboratorio
ché a prepararsi un gel sul fornellino da campeggio ci si mette una vita),
detesto anche la pentola a pressione (che mi ricorda da matti un autoclave in
miniatura, quella però la uso se no poi crescono batteri indesiderati qua, là e
altrove). Da pochi mesi mi sono messa a usare T9, prima per scrivere un messaggino
dei quarti d’ora. Ecco, son fatta così che ci posso fare? Cercare di convivere
con questo limite, di farmene una ragione. Poi ci sono le volte che mi
incaponisco e non ce ne è per nessuno, devo farcela. Costi quel che costi. È
come una sfida. Mi dico Senti, riesci a usare il sequenziatore che ormai cambi
anche i capillari da sola vorrai mica spaventarti per una cosa del genere?
Spaventarmi no, perdere la pazienza un po’ sì. Ho ricevuto in regalo un kindle
e in due sere son riuscita a trovare il vocabolario. Adesso, dopo aver
raggiunto questo grande successo, sono stanchissima. Me ne vado a leggere due
paginette in maniera comoda e tradizionale. Mi sembra di meritarmelo questo premio.
(se qualcuno passa da qui ora ‘Notte, se passa
domani Buona giornata)
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