Mi sono svegliata con un crampo al polpaccio
destro. Sono riuscita a farmelo passare rimanendo distesa e mi sono
riaddormentata. È tornato dopo pochissimo, non se andava, allora mi sono
alzata e ho caricato tutto il peso del mio corpicino sulle dita del piede del
polpaccio crampato. È una cosa che avevo imparato a fare quando giocavo a
pallacanestro, secoli fa, stai lì per qualche secondo in bilico sulla punta di
un piede solo, è un movimento che fa male ma poi passa il crampo e di solito
non torna. ‘Sta volta, tempo di distendermi nuovamente, cercare una buona
posizione per continuare a dormire ed era tornato. Mi sono alzata, ho rifatto
il movimento magico, tirato giù dei porconi mentali, ché a manca dieci alle
sette di sabato non è il caso di svegliare anche Daniele e Cato e sono andata a
fare colazione. Si stava benissimo in sala nel silenzio del sabato mattina. Adesso
si sono svegliati tutti, posso anche far rumore, metter su la lavatrice. E vado in giro per casa portandomi appresso un
polpaccio offeso.
Giuseppe Verdi
7 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento