domenica 29 luglio 2012

12 - Carpaccio


(le pietre bucate)
Oggi sono stata a San Giorgio degli Schiavoni. Non ci ero mai entrata, non le avevo mai viste. Sarei stata su quelle panche per delle ore. Era tanto che non mi succedeva una cosa del genere. Ma quanto era bravo? Non so se mi piace di più San Giorgio che uccide il drago o San Girolamo che arriva con il leone. Se a qualcuno capita di entrarci parlate con chi vi vende il biglietto d’ingresso che vi racconta un sacco di cose una più interessante dell’altra. Belle son bellissime, tutte, e si sta benissimo lì a guardarsele anche se non si sa niente, se si è ignoranti come me, ma se c’è qualcuno che racconta e spiega, secondo me, è ancora meglio. E pensare che è successo tutto per caso, ché l’altra sera ero al telefono con mia mamma e le avevo detto che non riuscivo più a ricordarmi dov’era una chiesa, San Raffaele mi sembra che si chiami, le ho detto la chiesa con il cane dalle parti delle Zattere e lei ha capito, me lo ha spiegato e mi detto anche che era una delle chiese che il nonno preferiva (nonno per lei, mio bisnonno). E poi, andando di ricordo in ricordo, mi ha raccontato di quando il nonno la portava a San Giorgio degli Schiavoni e le raccontava la storia di San Girolamo, del leone, della spina, che lui poi l’aveva portato in convento e che tutti i frati vedendolo si erano messi a correre e che quello che correva di più era Pistorius che aveva una protesi perché aveva perso una gamba, divorata da un leone. E che a lei piaceva tantissimo andare là e farsi raccontare la storia dal nonno e che lui ogni volta l’allungava, ci metteva un pezzo in più. Il signore gentilissimo, quello che spiegava, a un certo punto eravamo proprio davanti a quella tela lì, ero rimasta dentro solo io, mi ha chiesto se avevo notato le “pietre bucate”. E io non le avevo viste, e poi guardavo ma mica le vedevo, perché sì che avevo capito che dovevo cercare delle pietre con un buco ma guardavo in basso, a livello del suolo e invece dovevo guardare più in su.  Me le ha indicate e mi ha spiegato di come si stendeva, e allora ho viste le due pietre bucate e il bastone e le tonache dei franti stese ad asciugare. Poi quando sono uscita mi ha dato un compito: andare a cercarle nel campo vicino a San Lio. Ci ho messo un po’ ché mi dimentico tutte le volte come fare per arrivarci, ma puoi le ho trovate.
Secondo me oggi mi son presa una cotta, per Carpaccio.

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