Da quanto ha
letto nei libri è giunto alla banale conclusione che quasi tutti gli uomini
hanno bisogno di più affetto di quanto ne sia reperibile.
Osnat /…/
ha pensato che quasi tutti hanno bisogno di più calore e più affetto di quanto
gli altri sono capaci di dare, e che questo scarto tra richiesta e offerta non
ci sarà mai nessun comitato del kibbutz che riuscirà a colmarlo.
Tra amici
- Amos Oz - pag.49 e 118
3 commenti:
a me quel banale lì della prima frase che ho riportato non piace, ma mi sembra di fare un torto al testo a saltarlo stituendolo con un segno d'interruzione, così sta lì, anche se a me non convince.
La stessa conclusione può evidentemente essere banale o non esserlo, a seconda di chi conclude o della via per cui ci arriva. Forse Oz intende così?
Comunque il rispetto del testo viene prima di tutto, siamo d'accordo.
@ Marco: vero, alla stessa conclusione ci si può arrivare in tanti e per vie diverse, quello che a me (mio personalissimo gusto e con questo non voglio in nessun modo criticare il testo né la traduzione, che se non ci fosse quella santa donna ci perderemmo dei gran bei libri) è che chi è giunto a quella conclusione è un bambino e a me (ribadisco, a me) vien da pensare che quando l’ho scoperto, ero molto più grandina di quel bambino (sempre stata poco sveglia), non mi è sembrato per niente banale (così come non lo sembra adesso). Chissà da dove salta fuori quell’aggettivo, peccato non poterglielo chiedere ma la vedo difficile, mi è capitato una sola volta di aver la fortuna di sentirlo, pochi anni fa (quella sera siamo finiti anche a mangiare nello stesso ristorante, due tavoli vicini, è stato un po’ un prolungamento inaspettato di quell’incontro).
Per quel che vale il mio parere, io in compagnia di quel libro son stata proprio bene. Adesso faccio passare un po’ di tempo ma mi sa che sarà uno di quei libri che proverò a mettere in mano alle persone alle quali voglio bene.
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