Quest’oggi non avevo il gavetto e sono andata
al bar a comprarmi qualcosa. Ho preso un panino salame e formaggio e un
cucciolone. Avevo voglia di qualcosa che mi mettesse nell’umore migliore per
potermi incatenare alla scrivania e scrivere (scrivere? va be’, qualcosa che ci
assomigli). Avevo voglia di quei gelati che mangiavo da nanetta in spiaggia (e
in altre rare occasioni). Poi è successo che, dal momento che in stanza
c’eravamo solo io e la mia nuova socia d’avventura, ho letto ad alta voce le
battute che erano sul biscotto (Usa la forchetta / Non posso l’ho posata, Qual
è il colmo per un nuotatore? / Avere l’acquolina in bocca) e così lei, la mia
nuova socia, mi ha chiesto se sapevo qual era il nostro colmo. Non lo sapevo.
Adesso lo so.
Qual è il colmo per una biologa?
Essere una lavoratrice provetta.
Sarà che oggi mi aveva preso meglio, ma a me
fa ridere. Anche adesso, ci ripenso e mi vien da ridere (poco, ma mi viene). Forse è meglio che vada a farmi una doccia che finalmente è tornata l'acqua. Eravamo senza acqua: cena con pizza e mani da autobus. Ah come ho mangiato sano oggi.
3 commenti:
Ah, così anche i biologi mangiano un po' alla come capita.
Le agghiaccianti freddure del Cucciolone, quante memoria di pausa-pranzo…
eh, ci hai scoperti, mangiamo spessimo alla come capita, può anche non sembrarlo ma siam persone (quasi) normali, sotto-sotto :-D
forse ho capito dove ti ho già visto, passi anche tu in viadellaviola?
Ogni tanto. Il suo blog non sembra godere piena salute, ma spero che lei stia bene.
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