L’attività scientifica è materiata per grandissima parte di sforzo fantastico; chi è incapace di costruire ipotesi non sarà mai scienziato. Anche nell’attività politica ha grandissima parte la fantasia; ma nell’attività politica l’ipotesi non è su fatti inerti, di materia sorda alla vita; la fantasia in politica ha per elementi gli uomini, la società degli uomini, i dolori, gli affetti, le necessità di vita degli uomini. Se uno scienziato sbaglia nella sua ipotesi, poco male, in fondo: si perde una certa quantità di ricchezze di cose: una soluzione è precipitata, un pallone è scoppiato. Se l’uomo politico sbaglia nella sua ipotesi, è la vita degli uomini che corre pericolo, è la fame, è la rivolta, è la rivoluzione per non morire di fame. Nella vita politica l’attività fantastica deve essere illuminata da una forza morale: la simpatia umana; ed è aduggiata dal dilettantismo, così come fra gli scienziati. Dilettantismo che è in questo caso mancanza di profondità spirituale, mancanza di sentimento, mancanza di simpatia umana.
Odio gli indifferenti Antonio Gramsci (pag. 6-7)
Ma così belle
2 ore fa
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