domenica 17 gennaio 2010

persa tra le unità di misure perse

Ho appena finito un libro di racconti di Sholem Aleichem che s’intitola Racconti della Shtetl e che ha per sottotitolo Scene di vita ebraica in un’Europa scomparsa. Molto bello. Tutto quello che ho letto (non è molto) di questo autore mi è piaciuto. Quando un libro mi piace poi faccio fatica a metterlo giù e così lo sfogliavo e mi rileggevo frasi qua e là. In questo libro c’è un racconto, Metter su papere, che finisce così: Ah, le donne sono una razzaccia, veramente. Non bisogna dargli nessuna considerazione. Ecco qui quello che ho fatto: ho mescolato assieme tutto quello che Dio manda sulla terra, fegati, penne e neve dell’ultimo inverno. Lo sapete? La donna fu fatta con nove staia di chiacchiere. La storia che vi volevo raccontare la metterò da parte per un’altra volta”. Anche se il senso della frase si capisce benissimo, dal momento che sono ignorante, ho cercato a quanto corrisponde uno staio.

Lo staio (pl. staia) è una misura di capacità per cereali ed aridi (grani ecc.), con il medesimo termine viene indicato anche il contenitore a forma cilindrica con il quale venivano effettuate tali misurazioni. Lo staio tradizionale in Italia corrispondeva generalmente l'ottava parte del moggio. Lo staio andava dai circa 20 litri dell'Italia nord occidentale (17,77 ad Alessandria, 18,27 a Milano) passando per i 35 litri di Cremona o, per esempio, ai 47,04 di Parma e i 63 litri di Modena, giungendo agli 83,317 litri di Venezia (dove peraltro era 1/4 del moggio). Così come il moggio, anche lo staio, era usato anche come misura di superficie, intendendo almeno in linea teorica la superficie che poteva essere seminata con uno staio di grano. Corrispondeva generalmente a 12 tavole, ed era usato in quelle zone dell'Italia settentrionale in cui non era usata la pertica superficiale per la misura dei campi. Generalmente otto staia formavano un moggio, mentre sei staia formavano una biolca. Nei territori della Provincia di Brescia e di Castiglione delle Stiviere, lo staio definiva l'unità di misura del peso usata per il commercio della calce.

Poi, dal momento che c’ero, sono andata a cercare anche moggio, pertica, tavola, biolca e mi sono persa. Chissà a quanto corrispondeva in quella zona uno staio.

Nessun commento: