venerdì 11 novembre 2011

quasi vero

Cato non è un gatto vero, è quasi vero. Quando è arrivato era magrissimo, più della metà del corpo era senza pelo e coperta di croste. A me i gatti piacciono moltissimo ma ho avuto delle difficoltà ad accarezzarlo quando si è finalmente deciso a venir fuori da sotto la dispensa. Chissà quante ne ha passate prima di arrivare nel gattile, prima di arrivare qua. Ora sta bene, è fin bello. Di bello ha anche il carattere, è un gatto dolcissimo, molto affettuoso ma gli mancano ancora quei comportamenti tipici dei gatti. Tipo soffiare se lo stuzzichi. Lo so che posso sembrare stupida ma io spero che un giorno o l’altro mi graffi, per giocare, ma mi graffi. Fino a poco fa non veniva sotto il tavolo a chiedere quello che mangiavamo noi. Magari venire veniva ma se ne stava lì tranquillo. Adesso invece viene e chiede, si mette a miagolare con insistenza, come un gatto vero. È una gioia vederlo lì che miagola. Due giorni fa voleva il pesce spada e se ne è mangiato un pezzetto (con anche il pomodoro), ieri voleva il prosciutto (e ha ricevuto un pezzetto di grasso), ‘sta sera voleva la salsiccia. Però non era tanta, era giusta giusta per noi e così gli ho dato del puré. Si è mangiato il puré. Era un purè di quelli finti, quelli delle buste, ma lo faccio aggiungendoci, burro, brodo vegetale e grana. Se l’è mangiato felice come una Pasqua. È bellissimo avere un gatto quasi vero.

2 commenti:

Velvet ha detto...

Quando ci farai vedere
sto Cato gatto...

Notte...
-

latteaigomiti ha detto...

‘notte a te Velvet (anche da Cato)
se ti va guarda nel 2011: tra ingrosso e ingrugnare (21-2), 2 + Due (1-5), piantar giù (28-5), cercando il fresco (11-7), quasi (13-8) e ora dalla bottiglia (25-8)