C’è una canzone di Giacomo Lo Schietto, ha già qualche anno ormai, penso sia del 2005. Era tanto che non la sentivo, poi oggi è passata per radio e l'ho risentita. È una canzone triste, quand’era uscita mi piaceva molto e l’ho ascoltata così tante volte che alla fine ho capito le parole (senza cercarle, che se le si cerca son buoni tutti a capirle). È la storia di ‘sti due che si guardano negli occhi in un posto pieno di gente, un metrò, e lei gli sorride e lui perde la testa per lei ma lei sta con un altro e lui deve farsene una ragione ma non ci riesce e allora si mette a cantare. E questo poverino della canzone prova a tirarsi su pensando: abbiamo condiviso un istante che durerà per sempre, però alla fine, proprio le ultime parole della canzone, ha un attimo di cedimento e canta È tempo che affronti la realtà: non starò mai con te. Ecco, è dalle tre del pomeriggio che l’ho in testa e la canticchio tra me e me cambiando pochissimo, il minimo indispensabile. Mi sa che ora è ora che basta.
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