A Bergamo si festeggia S. Lucia, è lei che porta i regali ai bambini e non Babbo Natale (o Gesù Bambino). Io questo non lo sapeva fino a che non sono andata in prima elementare. Nessuno me lo aveva detto, anche mia mamma non lo sapeva, anche lei non aveva mai festeggiato S. Lucia. Mio padre è probabile che lo sapesse, è bergamasco, ma non ha pensato di intervenire in questa cosa scelta da mia mamma, grande sostenitrice di Babbo Natale. E così io, la Latte bambina, sono andata a scuola il 13 dicembre della mia prima elementare ignara di tutto e tutte le compagne di classe avevano portato i loro regali in classe. Non capivo, poi ho iniziato anche a rimanerci un po’ male perché nella mia testa era difficile farsi una ragione del fatto che S. Lucia non avesse portato niente solo a me. E allora la maestra, che era bravissima, era veramente un genio della pedagogia, mi ha preso di parte e mi ha domandato: Non sai chi è S Lucia? Sì, le ho risposto, so chi è ma non mi ha mai portato i regali, quelli me li porta Babbo Natale dopo che ho scritto la letterina ma solo se sono stata buona. E allora lei, mostrando tutto il suo talento, la sua capacità didattica e la sua propensione all’educazione delle giovani menti, mi ha detto: Hai rischiato grosso. Se S. Lucia fosse passata a portarti i regali e tu avessi aperto gli occhi poi lei era costretta a soffiarti la cenere negli occhi e rimanevi cieca. Forse è perché non lo sapevi che non è passata.
Mia mamma ci ha messo dei giorni per farmi capire come stavano le cose senza dirmi che la maestra era una deficiente.
Giuseppe Verdi
3 ore fa