martedì 20 aprile 2010

portatori di Y

che cose strane che mi capitano, delle cose incomprensibili. Almeno per me sono incomprensibili, incomprensibili ma belle, parecchio belle.
Oggi sono tornata a casa e ho trovato un mazzo di fiori sul tavolo, così senza motivo. Cioè un motivo c’è, non sono così stupida da non capirlo, ma non è una data particolare, una ricorrenza. È un regalo per la voglia di fare un regalo. È una cosa del tutto inaspettata. Io non so, a volte una persona, una a caso (però in realtà ci starebbe bene un io come persona dell’esempio così la cosa prende un’altra forma e sembra anche meno astratta) si aspetta delle cose, una confidenza, la voglia di fare delle cose insieme, una domanda o una risposta, un consiglio, un aiuto e non arriva niente. Poi invece delle volte. E dato che le sorprese non arrivano quasi mai da sole, sempre oggi, mentre stavo preparando da mangiare e lui metteva giù tavola mi ha detto: senti io non dovrei dirtelo, ché gli ho detto che non te lo dicevo, ma te lo dico lo stesso, ché so che ti fa piacere. Mi ha chiamato tuo fratello che voleva sapere se eri partita e se avevi avuto dei problemi.
Ecco io non capirò mai i portatori di Y, proprio non ci arrivo, non capisco il loro modo di ragionare, di sentire. Però io sono contenta che esistano e che ne esistano di speciali.

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