mercoledì 7 aprile 2010

complicità e parentela finalmente ritrovata

// se ben ricordo lo conoscevo a memoria, e ne avevo interiorizzato i particolari a tal punto che rileggerlo voleva semplicemente dire controllare che fossero al loro posto // interi passaggi della storia o semplici giri di frase che mi sembra non solo di conoscere da sempre, ma addirittura di aver usato come storia personale: fonte di una memoria inesauribile, di una ripetitività, di una certezza: le parole erano al loro posto, i libri raccontavano delle storie; si poteva seguirle, si poteva rileggerle e, rileggendo, ritrovarle, esaltata dalla certezza del ritrovarle, la sensazione della prima volta: questo piacere non si è mai estinto // rileggo i libri che amo, amo i libri che rileggo, e ogni volta con lo stesso appagamento, che rilegga venti pagine, tre capitoli o il libro intero: l’appagamento che deriva da una complicità, da una connivenza o, più ancora, ancora oltre, da una parentela finalmente ritrovata.

W o il ricordo d’infanzia Georges Perec pag.164 e 165

2 commenti:

La Segretari@ Imperfetta ha detto...

mi son emozionata e non avendo letto questo libro colmero il prima possibile la mia lacuna...
grazie !

latteaigomiti ha detto...

Ciao segretari@imperfetta, ben venuta da queste parti. son contenta che anche a te siano piaciute queste righe. Quanto alle lacune, sarà la mia parte veneziana a parlare, ma io, le mie, non le colmo, son troppe e poi anche loro hanno del fascino. Però ti capisco, almeno penso, e ogni tanto mi piace pensare alla montagna di libri che non ho ancora incontrato e mettere un ponte lì, buttare una zattera là.