giovedì 22 novembre 2012

piuttosto


Oggi sono andata a sentire un seminario e lì, prima che iniziasse il seminario vero e proprio, c’era un collega che presentava chi poi avrebbe parlato dei suoi dati e tra le altre cose che ha detto c’è stato Pina (non si chiama Pina la persona che doveva fare il seminario, Pina è un nome inventato e secondo me si capiva benissimo anche senza questa parentesi però ormai l’ho aperta e allora ci scrivo dentro e la chiudo) la conosco da anni, è una ricercatrice piuttosto brava. Al piuttosto c’è stato un brusio in sala allora lui ha aggiunto Forse è una delle parole che dico e che per me vogliono dire una cosa e per gli altri un’altra. È iniziato così una specie di dialogo sul significato della parola piuttosto e sulle parole che avrebbe potuto usare al posto di piuttosto. A me più che un dialogo sembrava un attacco, anche chi doveva presentare i suoi dati gli ha detto Grazie per il piuttosto e dal tono si capiva che un po’ se l’era presa per quel piuttosto. Non so, sarà che a me chi presentava sta parecchio simpatico, sarà che son convinta che sia molto bravo, sarà che quando lavoravamo nello stesso laboratorio e capitava di parlare insieme il suo aprire mille parentesi (dimenticandosi spesso di chiuderle) è sempre piaciuto molto ma io l’avevo capito che quello era un complimento. Poi lui per uscire da quella cosa che stava capitando ha fatto una delle sue parentesi e ci ha raccontato che quando aveva fatto un colloquio per avere un bambino in affido gli avevano chiesto Se morisse sua moglie come si sentirebbe? E al suo Sarei dispiaciuto avevano avuto qualcosa da ridire, come se Sarei dispiaciuto fosse un po’ poco per l’ipotetica morte della moglie. Poi, la sera di quel giorno, era andato a cercare sul vocabolario il significato di dispiacersi e aveva trovato che aveva ragione, che il sinonimo di dispiacersi è addolorarsi e che quindi dispiacersi era quella cosa lì dello strapparsi i capelli dal dolore, che forse poi era la risposta che volevano sentire.
E adesso ci ripensavo e così sono andata a prendere il vocabolario e ho cercato la P e poi Piuttosto e ho trovato che piuttosto vuol dire alquanto. E alquanto è proprio la parola che, in tanti, oggi gli hanno detto avrebbe dovuto usare.

6 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Senti, Gomiti, se volessi leggere un pezzo di Paolo Nori (cosa che non mi passa nemmeno per la scatola cranica), andrei direttamente sul sito di Paolo Nori… :-)

latteaigomiti ha detto...

Senti, Bertoli, se tu per leggere un pezzo di Paolo Nori andassi direttamente sul sito di Paolo Nori io penserei Mossa piuttosto logica … :-)

Senti, Marco, ma tu se uno presentandoti a circa quaranta persone, trequarti delle quali ti conosce già benissimo, dicessi Il campo di ricerca di Marco Bertoli è sempre stato questo, negli ultimi anni si è dedicato allo studio di quello e questo pomeriggio ci parlerà degli ultimi risultati ottenuti studiano quest’altro, conosco Marco da anni e penso che sia un ricercatore piuttosto bravo, tu, come lo prenderesti quel piuttosto?

Marco Bertoli ha detto...

Io la prenderei bene.

Marco Bertoli ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Marco Bertoli ha detto...

Ma la prenderei bene perché io mi accontento di poco, avido come sono di un qualsiasi riconoscimento.

In realtà, considera queste due frasi:

«Pina è una brava ricercatrice»

e

«Pina è una ricercatrice piuttosto brava».

Fermo restando il significato denotativo (da vocabolario) di «piuttosto», la seconda formulazione, rispetto alla prima, che vi è implicita, non può che suonare limitativa, non credi? L'enunciante non aveva nessun bisogno di precisare «piuttosto», che nella confugurazione semantica della frase risulta fortemente ambiguo; ed è improbabile che l'enunciante non se ne fosse accorto, visto il contesto ufficiale dell'occasione.

(Pina, comuque, ha fatto male a rimarcare. Certe cafonate vanno lasciate a se stesse)

latteaigomiti ha detto...

Se prendo in considerazione solamente le due frasi “Pina è una brava ricercatrice” e “Pina è una ricercatrice piuttosto brava” e me le ripeto in testa più volte, e le ascolto attentamente, finisco per darti ragione. Però in un contesto come quello di ieri, i seminari d’istituto sono per fortuna informali, ma soprattutto ascoltando il tono con quale è stata detta quella frase io l’ambiguità non l’ho sentita. Secondo me chi l’ha detta non dava alcun valore limitante a quel piuttosto ma lo intendevo come un appena poco meno di molto. Di solito durante questi incontri chi presenta chi farà il seminario è qualcuno che stima e conosce chi parlerà, qualcuno che non ha alcun bisogno di scaricare articoli per sapere come lavora e su cosa lavora. Il fatto che ci sia stato un dialogo su quel piuttosto è, secondo me, la prova che non tutti abbiamo avuto la stessa impressione e che l'atmosfera non era quella di un congresso ma di un gruppo di persone che approfittavano della possibilità dei seminari interni per confrontarsi (anche sul significato delle parole della nostra lingua).