Questo lo faceva non perché pensasse troppo
alla fede e alla religione, piuttosto perché dimorava fra persone giunte alla
conclusione che la fede e tutto il resto non contavano, e perciò non sentivano
il bisogno della religione e dei suoi precetti. Anzi, in quanto persone serie,
ritenendo che sarebbe stato ipocrita da parte loro comportarsi secondo i
dettami della religione, visto che spiritualmente ne erano ben lontani. E
tuttavia, Isacco si sentiva ancora vagamente guidato da un’idea, da una
parvenza di dirittura difficile da definire, ma che in qualche modo dettava i
suoi comportamenti. /…/ Comunque, benché molte sue idee fossero cambiate, a
questo proposito Isacco era rimasto lo stesso. E benché fosse rimasto lo stesso
a questo proposito, ciò non gli impediva di nutrire nostalgie per il passato,
per la casa paterna, il Sabato e le feste come si celebravano allora. Ma non
andava in sinagoga: restava seduto in silenzio a mormorare una vecchia melodia,
lasciando che la triste realtà trascolorasse con i suoi guai.
Appena ieri – Shemuel Yosef Agnon – pag.101
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