In questa città
c’è spesso vento. Sarà che non riesco ad abituarmici, sarà che son nata dove di
vento se ne vede poco, sarà anche vero che ci sono città che hanno più
vento però, onestamente, è impossibile che esista qualcuno che dica che a
Genova non c’è vento. Meno male che c’è, piacermi continua a non piacermi, ma
bastano due giorni senza vento e l’aria puzza, e molto. È una città con l’aria
cattiva questa. Una città con l’aria puzzolente. Il vento toglie la puzza. Se
viene dal mare porta anche il profumo del mare. È bello scendere dall’autobus e
sentire l’odore del mare. È meno bello vedere le mani che si crepano, ma non si
può avere tutto dalla vita. Io però mi sto preoccupando perché la casa dove
vivo, dove viviamo, sta venendo giù a pezzi e nessuno si preoccupa più di
tanto. Per me non è normale che
davanti a casa ci sia un pezzo del palazzo e non si faccia niente. Non è una
mattonellina, non si può non fare niente. Se cade in testa a una persona un
pezzo del genere quella ci rimane secca. E m’importa poco che probabilmente non
è un pezzo del nostro palazzo ma di quello vicino perché il problema è lo
stesso. Lo stesso identico e non solo perché io ci passo sotto quel palazzo
ogni volta che esco e ogni volta che entro. E io pensavo che alla riunione
condominiale tutti sarebbero stati dell’idea di fare qualcosa subito e invece
no. Si farà qualcosa con calma, adesso si sta pensando di mettere delle reti
per tener su i pezzi dei terrazzi che potrebbero staccarsi. E io penso Mettere
le reti come quelle che si vedono qua il giro sui monti per evitare le frane?
Ma non sarebbe meglio vedere come fare per mettere a posto la facciata? Anzi,
le facciate? Son tre palazzi costruiti nello stesso anno. Ora è caduto un pezzo
di uno cosa succederà andando avanti? Spero proprio che alla prossima riunione
si quagli qualcosa in più. Che io capisco che qua i tapulli* vanno per la
maggiore, capisco che qua i braccini son corti, però c’è un limite, un limite
che non si può superare.
*rattoppi
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