domenica 25 novembre 2012

da spettatrice


Se c’è una cosa che proprio non riesco a sopportare è la presunzione unita all’ignoranza. Anche la presunzione da sola la reggo poco, unita all’ignoranza però mi manda proprio il sangue agli occhi. Ieri sera eravamo a cena dai genitori di Daniele e c’era anche sua sorella. A un certo punto della cena è iniziato 'sto discorso, che poi in realtà era un monologo, e ho dovuto ripetermi nella testa Non sei in un ristorante, sei ospite a casa dei suoi, lascia perdere, non è il caso, è la loro figlia, è sua sorella. Niente, non mi passava. Mi saliva il nervoso. Poi però è successo che mi sono come estraniata, vedevo la scena come se fossi uno spettatore, una spettatrice ad essere precisa, e mi è venuto da ridere. Mi è passato il nervoso e mi sono gustata l’arrosto.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Da noi, quando uno è ignorante e presuntuoso, si dice che è "nu ciucciu bardatu". Secondo me pure se ti immagini una persona con le orecchie da asinello e la bardatura da cavallo del palio, ti vien da ridere uguale. (E comunque, porelli).

Velvet ha detto...

Via le cognate dal tavolo
oppure
lontano dal tavolo delle cognate

Ciao Latte....

latteaigomiti ha detto...

@ La Giardiniera: mi piace Nu ciucciu bardatu, mi sa che l'adotto.

@Velvet: Quelle son due belle soluzioni però anche imparare la convivenza con il prossimo (qualsiasi prossimo) e farsi una risata ogni tanto può andar bene ;-D