Oggi per la prima
volta sono entrata in una sinagoga. Non in una a essere precisa, in quattro.
Molto belle, tutte e quattro. C’è questa cosa che si può fare e con un
biglietto ti guardi il museo e fai il giro delle sinagoghe con la guida. Una
delle quattro cambia a seconda del periodo dell’anno, se ho capito giusto.
Perché due sono ancora luoghi di ritrovo e di preghiera, una viene usata in
estate, è più fresca, e l’altra d’inverno, ha il riscaldamento. Eravamo lì
fuori del museo ad aspettare, non mi son messa a contarci ma a occhio saremo
stati una ventina, poi è uscita una guida e ha detto in inglese Chi parla
inglese venga con me. Poi è uscita un’altra guida, ci siamo guardate, lei ha visto
che avevo l’adesivo sul vestito, mi ha chiesto se avevo qualcosa per coprirmi
le spalle e dal momento che ce l’avevo siamo andate. All’inizio era un po’
freddina, monologo tendente al minimo con tono da guida registrata e, non posso
esserne sicura ma secondo me, pensava Adesso faccio un girettino breve ché c’è
sola questa. Poi invece ci siamo messe a parlare e mi ha raccontato un sacco di
cose. Nell’ultima mi stava facendo notare che stranamente c’erano delle
raffigurazioni, piccole, una rappresentava la caduta della manna. Più che manna
sembran pagnotte, le ho detto. Mi ha dato ragione, mi ha spiegato del perché ci
sono pochissimi pittori e scultori ebrei. Io pensavo che non potessero
rappresentare Dio, i profeti ma non che non si potesse rappresentare qualsiasi
cosa. Era lì che mi raccontava e guardando la mia faccia stupita ha aggiunto
Però abbiamo dei gran scrittori. Così ci siamo messe anche a parlare di libri e
dal momento che non si ricordava il titolo di un libro di Agnon (che ho
scoperto non si legge Agnon all’italiana perché va letta una g dura, un po’
come se fosse un cognome tedesco) alla fine siamo andate nel negozio annesso al
museo che ha una libreria abbastanza grande e giravamo dicendoci E questo l’ha
letto? E questo sa com’è? Ci siamo raccontate un po’ d’impressioni e po’ di
trame. Era divertente, avevamo almeno un per me o un secondo me o un mi sembra
per frase, come è giusto che sia, ma c’erano delle sue uscite che mi facevano
sorridere Questo è melassa pura e poi, secondo me, se usi tre oggettivi
riferiti alla stesso sostantivo non sai scrivere bene. Pensa e prova fino a che
trovi quello giusto, a volte te ne possono servire due, raramente però. A lei
piacciono gli autori che usano tanti aggettivi?
Va be’ sono uscita fuori tema. Pace, lo facevo
sempre anche quando andavo a scuola.
2 commenti:
Tu esci sempre fuori tema e io passo di qui proprio per questo, perchè mi piace da impazzire. E' come prendere un volo per Stoccolma e ritrovarsi a Miami :)
@Calzino: Grasie :-D ti confesso che questa cosa di partire in un modo e sentirmi libera di cambiare strada facendo è una cosa che piace anche a me. è destabilizzante, lo ammetto, e a volte non si può proprio fare ma può farmi finire in dei bei posti.
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