Quest’oggi sono stata a San Lazzaro degli
Armeni. Anche oggi ho scoperto quanto sono ignorante, no, pugno, quella non è
una scoperta, quella è una constatazione di un dato di fatto. Anche oggi, dicevo,
ho sentito cose nuove, tante molto interessanti. Anche oggi ho visto parole in
un alfabeto che non conosco, anzi in più di un alfabeto che non conosco. C’è
una biblioteca incredibile su quell’isola. Mi han raccontato che il legno di
pero non brucia facilmente e che molti di quei libri si sono salvati da un incendio
perché erano dentro armadi di legno di pero. Meno male. Il pensiero che tutti
quei libri potevano andar persi mi rattristava. Ho visto anche una mummia
egiziana e, rimanendo sulla scrittura anche dei geroglifici, ché c’era anche il
sarcofago. Anche il chiostro mi è piaciuto e la chiesa, anche il refettorio. La
stamperia non si poteva visitare, peccato. Nel refettorio c’era la tavola già
apparecchiata per la cena. Ci saran stati dieci piatti, i monaci però son di
più di solito. Un gruppo sta facendo il campo estivo con i ragazzi, in Armenia
(ce l’ha detto la guida). Sulla panca, in corrispondenza di un piatto c’erano
due cuscini, quando li ho notati ho distolto subito lo sguardo. Mi sentivo come
in colpa, mi sembrava di essere finita, per sbaglio, in una stanza privata, di
aver invaso uno spazio che non aveva niente a che fare con la visita guidata
alla quale volevo partecipare. Ad eccezione di quel frangente ci son stata bene
lì.
(se qualcuno vuole andarci consiglio di potarsi
un anti zanzare; son qua da un po’ di giorni, non mi avevano ancora punto,
neppure le due volte che sono andata al cinema all’aperto. Questo pomeriggio,
sei punture sei, in due ore, facciamo anche meno che non penso che le zanzare
fossero nel museo o nella biblioteca)
Giuseppe Verdi
7 ore fa
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