giovedì 2 agosto 2012

18 - alfabeti che non conosco


Quest’oggi sono stata a San Lazzaro degli Armeni. Anche oggi ho scoperto quanto sono ignorante, no, pugno, quella non è una scoperta, quella è una constatazione di un dato di fatto. Anche oggi, dicevo, ho sentito cose nuove, tante molto interessanti. Anche oggi ho visto parole in un alfabeto che non conosco, anzi in più di un alfabeto che non conosco. C’è una biblioteca incredibile su quell’isola. Mi han raccontato che il legno di pero non brucia facilmente e che molti di quei libri si sono salvati da un incendio perché erano dentro armadi di legno di pero. Meno male. Il pensiero che tutti quei libri potevano andar persi mi rattristava. Ho visto anche una mummia egiziana e, rimanendo sulla scrittura anche dei geroglifici, ché c’era anche il sarcofago. Anche il chiostro mi è piaciuto e la chiesa, anche il refettorio. La stamperia non si poteva visitare, peccato. Nel refettorio c’era la tavola già apparecchiata per la cena. Ci saran stati dieci piatti, i monaci però son di più di solito. Un gruppo sta facendo il campo estivo con i ragazzi, in Armenia (ce l’ha detto la guida). Sulla panca, in corrispondenza di un piatto c’erano due cuscini, quando li ho notati ho distolto subito lo sguardo. Mi sentivo come in colpa, mi sembrava di essere finita, per sbaglio, in una stanza privata, di aver invaso uno spazio che non aveva niente a che fare con la visita guidata alla quale volevo partecipare. Ad eccezione di quel frangente ci son stata bene lì.
(se qualcuno vuole andarci consiglio di potarsi un anti zanzare; son qua da un po’ di giorni, non mi avevano ancora punto, neppure le due volte che sono andata al cinema all’aperto. Questo pomeriggio, sei punture sei, in due ore, facciamo anche meno che non penso che le zanzare fossero nel museo o nella biblioteca)

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